Una piattaforma galleggiante al centro della vasca recinta il gruppo scultoreo. Fa il suo effetto guardarla, soprattutto per la sua funzione: quella di passerella per tecnici ed esperti, già all’opera sulle statue per i primi rilievi.

È un cantiere all’aperto, quello appena inaugurato nel Parco della Reggia di Caserta, volto al restauro della splendida fontana di Diana e Atteone, realizzato grazie al Fondo per l’Arte dell’associazione Soroptimist.

La piattaforma, ancora lambita dalle acque della cascatella monumentale, consente ai restauratori, tutti muniti di giubbotto di salvataggio (in caso di tuffi imprevisti), di avvicinarsi alle statue. Rappresentano la scena in cui, secondo il mito geco, la dea della caccia viene sorpresa dal giovane cacciatore mentre è intenta a bagnarsi assieme alle ninfe in un laghetto della selva Gargafia. Le opere di marmo vennero realizzate nella seconda metà del Settecento da Paolo Persico, Pietro Solari e Angelo Brunelli.

Le fasi iniziali del restauro prevedono indagini diagnostiche con rilievo grafico e mappatura dei degradi, prima di intervenire con la rimozione dei depositi superficiali. Successivamente, la vasca verrà svuotata, per interventi sul fondo.

Le operazioni, visibili al pubblico, sono svolte dall’impresa “Fratelli Navarra” e prevedono un secondo step con un’ulteriore passerella galleggiante, stavolta attorno all’altro gruppo scultoreo della fontana, quello che ritrae Atteone tramutato in cervo da Diana, incalzato dai suoi stessi cani che, non riconoscendolo, lo sbraneranno.