
“La Commissione europea, dopo aver valutato le informazioni trasmesse dalle Autorità italiane, con la quale è stata fornita prova del collaudo e della messa in funzione dell’impianto di Caivano, destinato a trattare una parte consistente di rifiuti storici, pari a circa 2 milioni di tonnellate, per la produzione di combustibile solido secondario, ha deciso di dedurre dalla penalità giornaliera dalla Procedura Europea di infrazione assegnata per lo stoccaggio eccessivo di rifiuti in Campania”. E’ quanto si legge in una nota della Città metropolitana di Napoli.
“La decisione ha tenuto anche conto che il termovalorizzatore di Acerra, già sopperisce, al fabbisogno di incenerimento dei rifiuti municipali ordinariamente prodotti. La penalità dovuta per il dodicesimo semestre è stata, pertanto, quantificata in 20.400.000, euro a fronte dei 40.000 precedentemente assegnati”, si sottolinea.
“La Città Metropolitana di Napoli grazie al lavoro in sintonia con la Regione Campania in un’ottica di massima cooperazione tra le Istituzioni, è riuscita a mettere a segno un risultato storico che affronta in maniera decisiva la delicata questione dello lo smaltimento delle ecoballe, da cui dobbiamo liberarci il più in fretta possibile”.
Il sindaco della Città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, commenta così la riduzione della sanzione prevista per la Campania dalla Procedura Europea di infrazione assegnata per lo stoccaggio eccessivo di rifiuti. La Corte di Giustizia europea, con sentenza del 16 luglio del 2015, aveva condannato l’Italia, con riferimento alla gestione dei rifiuti in Campania, a pagare alla Commissione europea una sanzione forfettaria di 20 milioni di euro, nonché una penalità giornaliera di 120mila euro per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza e fino alla completa esecuzione della stessa.
La penalità, sottolinea la nota, dovuta adesso per il dodicesimo semestre è stata, pertanto, quantificata in venti milioni quattrocentomila euro (EUR 20.400.000) e dovrà essere versata, secondo le modalità indicate nella citata nota, entro 45 giorni di calendario a decorrere dal 1° aprile 2022 (data di ricezione da parte della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea), pena l’applicazione degli interessi di mora, oltre che la possibile apertura di una procedura di compensazione.