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Saldi a Napoli e in Campania: “C’è crisi, ma puntiamo molto sui turisti”

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Via ai saldi, tra commercio in crisi e famiglie in difficoltà. Partono oggi in tutta la Campania ma tra i commercianti si respira aria di sfiducia. “Non c’è da aspettarsi nulla di buono. I rincari pesano sui cittadini napoletani e nel nostro negozio, così come nella maggior parte delle attività commerciali, abbiamo già subito un forte calo a Natale. Con i saldi non ci sarà alcuna grande ripresa. Ovviamente la speranza è l’ultima a morire” dice un commerciante vomerese, mentre si accinge a sistemare la scritta adesiva “saldissimi” sulla vetrina del suo piccolo negozio di abbigliamento.

“Non prevediamo nulla di positivo con i saldi – dice il presidente Federazione Commercio Campania e presidente del centro commerciale naturale Vomero Arenella, Vincenzo Perrotta – a Natale abbiamo registrato in Campania un calo delle vendite del 35 per cento rispetto all’anno scorso. Le istituzioni devono al più presto mettere in campo progetti i ampio respiro per lanciare il made in Napoli e per il settore no food. Per quest’ultimo, infatti, anche il boom del turismo ha scarsa incidenza rispetto al beneficio che ricevono le attività di ristorazione”.

Saldi con segno negativo a Napoli e in Campania anche secondo le previsioni delle associazioni di categoria, ma proprio nelle ultime ore arriva un po’ di luce in fondo al tunnel del commercio locale in crisi. “Rispetto a quanto previsto c’è un piccolo incremento” dice il presidente di Confesercenti Napoli, Vincenzo Schiavo. Proprio Confesercenti ha stimato nei giorni scorsi una spesa pro-capite di 136 euro per la stagione dei saldi.

Spesa media prevista: 145 euro

“Da quanto stiamo registrando nelle ultime ore cresce il desiderio di corsa ai saldi: sette cittadini su dieci vogliono accaparrarsi nel primo giorno di sconti la merce migliore o un prodotto scontato già visto in precedenza. Il budget che avevamo previsto di 136 euro, quindi, è salito a 145 euro e a voler comprare nel primo giorno sono soprattutto donne”. Numeri alla mano il 78 per cento delle donne intervistate farà acquisti oggi e nei primissimi giorni di saldi mentre tra gli uomini la percentuale è del 68 per cento. In cima alla lista dei quartieri dove si spenderà di più Chiaia e il Vomero. Si punta soprattutto all’abbigliamento.

Secondo Confesercenti il 70 per cento dei napoletani spenderà per acquistare in particolare maglioni, camice e scarpe scontati. Tecnologia e giocattoli – nonostante oggi insieme ai saldi arriverà anche la Befana – sono in netto calo. “L’abbigliamento supera questi due settori precedentemente ai primi posti – spiega Schiavo – perché dopo la pandemia le persone preferiscono acquistare un capo, magari scontato, da indossare per uscire”.

Proprio per gli aumenti e il caro bollette quest’anno si prevede per i saldi una netta diminuzione pari al -20 per cento delle spese rispetto allo stesso periodo del 2022 quando la spesa media è stata di 170 euro. Saranno circa tre milioni le persone che nei prossimi 60 giorni parteciperanno ai saldi, per un introito di oltre 400 milioni di euro. La diminuzione dei consumi è conseguenza anche di pre-saldi e promozioni iniziate già a Santo Stefano e del Boxing Days. Un fenomeno che – stigmatizzano diverse associazioni di categoria – penalizza sopratutto le piccole e medie attività meno strutturate che non possono competere contro campagne promozionali così aggressive.

“Restano i problemi strutturali”

Di qui l’appello al “rispetto delle regole per garantire sconti trasparenti ai consumatori e tutela della concorrenza” e a scegliere i negozi di vicinato che pagano regolarmente le tasse. “Cominciano i saldi che sicuramente sono un’occasione di acquisto e di liquidità per i negozi, soprattutto per l’abbigliamento, ma non risolvono il problema strutturale – afferma il presidente di Confcommercio Napoli, Massimo Di Porzio – soffre soprattutto la fascia media del commercio tradizionale, abbigliamento, accessori e gioiellerie che risente maggiormente della crisi. Le vendite sono in calo del 15 per cento rispetto agli scorsi anni”. Di qui la richiesta di “costituire al più presto i distretti del commercio e pedonalizzazioni di aree della città a vocazione commerciale, come Chiaia, Vomero e alcune zone del centro storico. E incentivi per le attività di artigianato locale”.

Ancora di salvezza per un commercio in crisi il boom del turismo. “Confidiamo nella grande affluenza di turisti – dice Alfredo Catapano, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento in via Toledo – visto che i saldi iniziano anche con un weekend lungo che parte da giovedì con la Befana. Per compensare in minima parte le famiglie napoletane che spendono meno a causa dei rincari e avere una boccata d’ossigeno a questo punto speriamo di recuperare con i visitatori”. Nel mese di dicembre, l’affluenza è stata di oltre 2 milioni di turisti, ai quali si aggiungono i circa 350 mila per questo weekend dell’Epifania.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/01/05/news/saldi_napoli_campania_2023_invernali-382135815/?rss

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