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Scempio dei faraglioni di Capri: il capo dei “datterari” condannato a sei anni

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E’ stato condannato a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione per inquinamento, disastro ambientale e danneggiamento, l’uomo considerato a capo dell’organizzazione di “datterari” imputato nel processo sulla pesca di frodo dei datteri di mare nei fondali di Napoli e di Capri.

La sentenza è stata emessa dal giudice del Tribunale di Napoli al termine del rito abbreviato per tre degli indagati coinvolti nell’inchiesta della Procura partenopea sullo scempio ai danni di ampi tratti di fondale marino tra Napoli e Capri, compresa l’area dei Faraglioni.

Pene minori per gli altri due imputati, che collaboravano alle attività illecite. Si sono costituiti parte civile nel processo il Ministero della Transizione ecologica, Legambiente, Wwf, Marevivo e l’Area marina protetta di Punta Campanella.

Il capo dell’organizzazione è stato condannato per inquinamento, disastro ambientale e danneggiamento. Ritenuto dalla procura un soggetto legato alla criminalità organizzata di Castellammare di Stabia, secondo le accuse formulate dal pubblico ministero, Giulio Vanacore, era lui ad immergersi, distruggere la roccia e devastare i fondali. Fu colto in flagrante mentre riemergeva dall’acqua con 25 chili di datteri. Durante le intercettazioni telefoniche è emerso che i luoghi in cui operava erano Punta Scutolo, nel comune di Vico Equense, Punta Campanella e Capri.

Confiscati anche i mezzi, un’auto e un gommone, che servivano per compiere le attività illecite, oltre a somme di denaro. E ora si attendono le decisioni che riguardano il rito ordinario del procedimento che vede imputati altri datterari, tra napoli e castellammare di stabia. In 19 furono destinatari di misure cautelari, alcune in carcere, lo scorso marzo in seguito a una complessa ed efficace attività di indagine condotta dalla Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia e dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Napoli.

Nel mirino degli investigatori anche i rivenditori, pescherie e ristoranti della zona vesuviana. Anche per loro, a breve, scatterà un procedimento penale. Così come, da qualche mese, è già partito anche un secondo procedimento, questa volta presso il tribunale di Torre Annunziata a seguito delle indagini condotte dalla capitaneria di porto e coordinate dalla procura oplontina. Alla sbarra sempre gli stessi sodalizi criminali che hanno devastato i fondali della penisola sorrentina e di Capri e molti altri soggetti funzionali al commercio illegale del dattero di mare in diverse regione d’italia.

Quella di oggi è stata definita da Legambiente “una sentenza storica che infligge un duro colpo a persone senza scrupoli che distruggono le coste più belle dei nostri mari. Facciamo appello ai consumatori: ordinare al ristorante un piatto di linguine ai datteri o comprarne in pescheria, è un atto illegale e rende complici di un grave reato ambientale” .

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/03/10/news/ambiente_scempio_faraglioni_capri_capo_datterari_condannato_a_6_anni-340941450/?rss

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