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Sergio Cammariere: “Sto scrivendo una canzone in napoletano”

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Più volte, durante i suoi precedenti concerti in Campania, Sergio Cammariere ha regalato al pubblico la sua interpretazione voce e pianoforte di brani classici napoletani. “Adesso sto scrivendo una canzone in napoletano con un autore storico della città – dice il cantautore calabrese – Amo Napoli e mi sento amato dai napoletani, mi rammarica solo che da un anno e mezzo si rimanda il mio concerto in città, ci auguriamo venga recuperato a novembre”. Intanto, sabato 4 settembre è a Ravello, in un live tra la scalinata e i bar di piazza Duomo (ore 21,15) organizzato come fuori programma dal Ravello Festival 2021, diretto da Alessio Vlad e chiuso a fine agosto con tutti gli eventi sold-out, 747 artisti coinvolti in due mesi e 5 mila spettatori in tempo di pandemia e restrizioni. Raffinato interprete, Cammariere si esibisce in trio con Amedeo Ariano (batteria) e Luca Bulgarelli (contrabbasso). Sarà un viaggio in tutto il suo canzoniere. In caso di pioggia, il festival studia un piano “b” (ingresso libero; info 089 858422).

Cammariere, che programma ha immaginato?

“Sarà un concerto di canzoni storiche con incursioni varie nel jazz e nella poesia, dai primi brani verso quelli del recente “La fine di tutti i guai”. Ci saranno “Tempo perduto”, “Tutto quello che un uomo” o “Cantautore piccolino” con nuove sfumature e con uno sguardo in particolare al mio primo disco, “Dalla pace del mare lontano”. Ha segnato l’inizio di questa mia avventura di poesia e armonia, letteratura e musica, sempre all’insegna della libertà”.

Qualche altra anticipazione?

“Mi ha scritto una mail un tal Fabio che vuole ascoltare “Le porte del sogno” perché segna l’idillio dell’amore con la sua compagna, Marta. È il terzo brano in scaletta: renderemo felice anche questa coppia. In tutto avrò pubblicato circa 200 canzoni: non è facile scegliere. Sono brani sull’amore, di riflessione e di riscatto, come il mio, una persona nata nel Sud che ha conquistato le sue passioni, come ho raccontato anche nel libro “Libero nell’aria””.

Prevede anche qualche estratto da “Piano nudo”?

“È preferibile eseguire la musica per piano solo in un teatro, al chiuso. Le condizioni della piazza sono altre: per questo penso a un concerto più d’attacco, con swing, bossanova e samba, qualcosa che porti un po’ di movimento e di allegria, che non guastano mai in questa fine estate”.

Al suo fianco ci sono due suoi musicisti storici.

“Può cambiare il numero della formazione, in trio o in quintetto, ma non la sostanza. Suono con Luca e Amedeo dal 1996: immaginate cosa possiamo combinare insieme. A guidare tutte le varie fasi e a trasformare queste canzoni sempre in modo nuovo e inaspettato, è però il pianoforte”.

Quando uscirà il suo brano in napoletano?

“Uscirà al di là del nuovo disco, che è in preparazione. Ho circa 80 inediti. Vedremo di quali dei prossimi progetti faranno parte. Sono impegnato su più fronti”.

Omaggia Napoli. E Ravello?

“Ritorno qui con grande piacere. Ricordo il concerto di Villa Rufolo del 2014, quell’affaccio sul mare irripetibile, sembrava di essere sospesi nel tempo e nello spazio. Dell’unicità del luogo se ne accorse anche Richard Wagner. Io ho inseguito tutte le dimore dov’è stato in Italia, a partire da Venezia. Qui si trova un’ispirazione che arriva da uno dei più grandi compositori di sempre. Tutti noi musicisti siamo particolarmente affezionati al “Preludio e morte di Isotta””.

Quarant’anni fa moriva suo cugino, Rino Gaetano.

“Ho fatto molti omaggi, già in passato, per Rino, anche con altri straordinari musicisti come Georges Muostaki, Teresa De Sio, Claudio Lolli, Max Gazzè e altri. Nel mio libro c’è un capitolo dedicato a Rino e ho scritto la prefazione di “Rino Gaetano, sotto un cielo sempre più blu” di Michelangelo Iossa. In questi giorni ho sentito Anna, la sorella. Ci telefoniamo spesso, parliamo sempre di Rino. Sto preparando un docufilm su di lui”.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/09/04/news/sergio_cammariere-316443789/?rss

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