
Dice basta e scrive al Presidente De Luca. Il sindaco di Ottaviano chiede di mettere ordine nel caos di allerte, connesse a chiusure delle scuole che spetta agli amministratori stabilire. Scrive Luca Capasso: “Spesso gli scenari sono apocalittici. Noi non siamo meteorologi, né geologi: siamo amministratori che spesso hanno bisogno di un supporto”. E, invece, arrivano poche righe in ogni comune che segnalano un’emergenza maltempo a cui la Protezione civile assegna il colore arancione, indicandone la gravità.
E poi tocca al sindaco dovere decidere cosa fare. Dopo dieci giorni, con quasi altrettante allerte tra Napoli e la sua provincia, e i sindaci che un giorno hanno chiuso le scuole e un altro no, una lettera parte dal comune di Ottaviano indirizzata a De Luca. “Si devono fissare regole certe sulla chiusura delle scuole e di altre strutture pubbliche a causa dell’allerta meteo. Ho chiesto al presidente di istituire un tavolo di coordinamento dei sindaci che, insieme alla Protezione civile, individuino dei criteri che consentano agli amministratori di procedere alla eventuale chiusura delle scuole senza essere costretti a prendere decisioni sulla base esclusiva di un bollettino”.
Nell’ultima settimana ogni primo cittadino ha fatto a modo suo. La mappa che ne esce è assai bizzarra. I sindaci del Vesuviano hanno chiuso le scuole per più giorni, tra lunedì e martedì e non oggi. I colleghi della zona tra Castellammare e i Monti Lattari hanno fatto l’inverso. Sorrento non ha mai fermato le lezioni. Capasso chiede di non lasciare soli gli amministratori. “L’inverno è lungo e non possiamo più consentire che i sindaci siano lasciati soli a decidere, in balia di studenti e genitori che vogliono informazioni (a volte usando modi poco gentili) e di dirigenti scolastici giustamente disorientati. Per non parlare del fatto che spesso Comuni vicini prendono decisioni diverse, scatenando polemiche infinite”.
In alcune città anche gravi gli insulti e le minacce arrivate ai sindaci. Gaetano Cimmino a Castellammare ha annunciato querele agli studenti per gli insulti social. Il primo cittadino di Santa Maria la Carità ha fatto altrettanto dopo essere stato minacciato: “Se ti acchiapp in miezz a vi ti sfondo di mazzate”. È una delle frasi usate facendo anche un macabro riferimento ad un funerale. E ora il sindaco di Ottaviano si fa portavoce di tutti: “Basta caos”.