
Il 118 di tutta la Campania alza bandiera bianca; la postazione degli Incurabili chiude di notte, da domani, lasciando sguarnito il centro storico, per spostarsi a Ponticelli. Giuseppe Galano avverte del rischio débacle e sollecita un intervento urgente per evitare il peggio. Non è di poco conto che a lanciare l’allarme sia proprio lui, nel suo ruolo di presidente regionale dell’Aaroi- Emac, il maggior sindacato nazionale degli anestesisti e dell’Area critica. Ed è lui che a getto continuo, continua a spedire note protocollate sulla minaccia incombente di crollo verticale del trasporto infermi.
Le ultime due, indirizzate ai direttori sanitari e amministrativi Mariella Corvino e Michele Ciarfera oltre che, ovviamente, ai medici della Centrale operativa e al direttore generale della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva. Manca il personale, questo dicono i documenti. Un fattore determinante, spiega Galano per mandare avanti il 118: «Senza medici, infermieri e autisti, i mezzi restano fermi. E i pazienti potrebbero aspettare ore e ore prima che arrivi un’ambulanza. E questo non deve accadere».
Ma come si è arrivati a un punto di quasi non ritorno? La vicenda parte dal blocco del turnover che per oltre 10 anni non ha consentito di compensare le unità perdute col pensionamento. Ma negli ultimi tempi la situazione è precipitata, cosa non si fatto? «È mancata la pianificazione e la programmazione per l’arruolamento di anestesisti e di colleghi dell’area- emergenza – risponde Galano Una responsabilità che ricade soprattutto su chi a livello nazionale avrebbe potuto sanare il deficit». A livello locale, invece, spiega lo specialista, si è troppo temporeggiato, senza « bandire i concorsi, e non usufruendo di graduatorie ancora aperte dalle quali sarebbe stato possibile attingere nuove risorse » . In più, alla carenza di organico si aggiunge la « fuga verso la Medicina generale e la Guardia medica dei sanitari convenzionati che lavorano nel 118». Un disagio fortemente sentito dai dipendenti in organico delle varie Asl «costretti a lavorare senza gratificazioni professionali ed economiche » . Nel documento si evince una condizione disarmante: « Mio malgrado ho dovuto sospendere temporaneamente il turno notturno della postazione 118 Incurabili ». Galano aveva già messso in guardia l’Asl ricordando «che il 118 gestisce 19 postazioni, di cui 5 con risorse Asl di mezzi e personale e 13 in appalto. In più, il 118 gestisce anche il trasporto secondario con 14 mezzi in un periodo in cui si registrano oltre 60.000 interventi di ambulanze l’anno». Un primo passo verso la fine? « No. Anzi, è un provvedimento adottato per scongiurare un ulteriore deficit assistenziale. Certo, non so fino a quando sarà possibile reggere. Mancano 50 medici, 35 infermieri e 45 autisti. E poi, si sfoga Galano, c’è il paradosso di anestesisti che, per mancanza di medici di pronto soccorso al Cardarelli, sono stati smistati in aera Obi. Ma è assurdo attingere personale prezioso da settori importanti già in sofferenza ».