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“Pur lavorando stiamo diventando poveri, anzi già lo siamo. Poveri vuol dire che non riusciamo a sopravvivere, a mantenere le nostre famiglie, a mandare i nostri figli all’università, con lo stipendio che abbiamo è impossibile. Ho portato i miei figli con me, oggi. Perché capiscano che lottare serve”.
Si spezza la voce in gola a Massimo Trifiletti, operaio metalmeccanico di Roseto degli Abruzzi, mentre racconta.