
Grandi teschi di cartapesta sono stati posti da sconosciuti nella notte a Napoli su numerose statue del centro cittadino incluso uno dei monumenti dei re di Napoli sulla facciata di palazzo reale in piazza del Plebiscito.
I teschi hanno sulla bocca una “X” formata con nastro adesivo nero e sulla testa una corona di aghi di pino, foglie di edera e fiori.
E’ stata ravvisata una somiglianza con la “X” che raffigura la clessidra del movimento britannico nato nel 2018 nell’ambito di “Friday for Future” che si è dato il nome di “Extintion Rebellion”, e che sta a significare che il tempo stringe se non si interviene in tempo reale sui cambiamenti climatici con misure drastiche e immediate: è infatti proprio questo che quel movimento, rappresentato da alcuni attivisti anche a Napoli, chiede da tre anni ai governi, con azioni non violente ma anche illegali, come manifestazioni non autorizzate o interventi simili quelli comparsi a Napoli. Ma nel caso dei teschi napoletani la “X” è posta in orizzontale.
Il raid notturno, rilevato dalla Digos ma per ora non rivendicato da nessun movimento o organizzazione, sarebbe stato effettuato – a quanto si apprende – anche in altre città d’Italia: Milano, Venezia e Firenze. Gli sconosciuti hanno operato in numerosi punti raggiungendo anche statue poste a notevole altezza. Nella piazza del Plebiscito, ponendo la maschera a forma di teschio sulla mano dell’imperatore Carlo V opera di Vincenzo Gemito.
A distanza di poche centinaia di metri, in via Cesario Console, è toccato alla statua in bronzo di Ottaviano Augusto, posta sulla terrazza che guarda il golfo di Napoli. La statua, adusa a vandalismi di ogni genere, in questo caso non è stata scelta a caso, perché con il gesto della mano mostra il degrado del mare circostante: numerosi i turisti che la stanno fotografando.
I teschi, realizzati in cartapesta in due parti sigillate con scotch di garza e a una notevole altezza poco accessibile senza una scala, sono stati posti anche sulle teste di altri due monumenti, sempre in bronzo, in piazza Bovio: alla base del monumento equestre a Vittorio Emanuele II, la statua di Partenope e quella dell’aquila che sta per spiccare il volo, sempre con una corona di rami, foglie e fiori sul capo.