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Le ragazze venivano scelte in Moldavia da alcuni complici della banda. Le volevano belle e giovani, povere e provenienti da zone nelle quali l’unica speranza di vivere in maniera decente è partire. Le irretivano con promesse di un lavoro legale in Italia. Il patto poi veniva suggellato nel Cilento con il versamento di un dazio. Quelle belle e giovani venivano mandate a lavorare in bar e ristoranti, le altre impiegate come badanti oppure nei campi a coltivare fragole e carciofi.