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Trapani, l’ultima virata del Top Gun: in 7 secondi il mistero della sua fine

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Appena sette secondi, da quando il caccia Eurofighter pilotato dal capitano Fabio Antonio Altruda esce da una fitta coltre di nuvole e l’attimo in cui colpisce il letto dell’alveo del fiume Birgi esplodendo. Troppo pochi per lanciare il may day, insufficienti per azionare il comando di espulsione dalla cabina di pilotaggio del monoposto. Oppure gli ultimi momenti febbrili di un tentativo di correggere l’assetto dopo un evento imprevedibile? Alcune delle domande alle quali dovranno rispondere due inchieste, l’una della procura di Trapani, l’altra dell’Aeronautica, per capire come e perché è morto l’ufficiale mentre rientrava alla base di Trapani Birgi da un normale addestramento martedì pomeriggio in coppia con un altro caccia.

“Abbiamo perso un fratello”

Era un “Top Gun”, Altruda tornato da poche settimane dalla Polonia dove faceva parte della task force Nato impegnata a proteggere i cieli d’Europa ai confini dell’Ucraina in guerra. Abbiamo perso un fratello – dicono i piloti e il comandante del 37° stormo – una persona pacata e professionale. Stavamo per affibbiargli il classico nickname, lo faremo lo stesso”.

Un malore, un guasto o uccelli nel motore?

Un guasto, un malore, un impatto con uno stormo di uccelli, sono tutte ipotesi che rimangono in piedi. Di certo c’è il video registrato da una telecamera di sorveglianza già all’esame della procura di Trapani. Le immagini mostrano l’aereo uscire da una nuvola, virare bruscamente rispetto alla rotta dell’altro caccia e perdere quota in pochi secondi per poi schiantarsi. Un evento improvviso o già dentro le nuvole era accaduto qualcosa? Ad esempio il bird strike, oppure il caccia è entrato nella scia dell’altro aereo che lo precede nel video di appena cinque secondi o c’è stato un contatto fra i due.

“Rapidità inusuale nella caduta”

“È inusuale la rapidità con la quale l’Eurofighter è precipitato – ha confermato il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica – ma raramente c’è una sola causa in incidenti di questo tipo”. Ieri il recupero dei resti del giovane capitano, aveva 33 anni, nell’area sequestrata dai magistrati, mentre il capo di stato maggiore, Luca Goretti, è stato sentito dal procuratore Gabriele Paci. E presto toccherà all’unico testimone, l’altro pilota. Resta il fatto che nessun allarme è partito dalla cabina, nessun tentativo di proiettarsi fuori. Questo lascia in piedi anche l’ipotesi che il capitano sia rimasto ai comandi per evitare che l’aereo colpisse zone abitate.

La carriera del super pilota

Fabio Aldruda era un pilota molto esperto e stimato. A 15 anni la scuola militare della Nunziatella, poi nel 2007 l’accademia aeronautica di Pozzuoli, i brevetti conquistati nel 2013. Da Amendola arriva in Sicilia un anno fa, sempre lontano dalla villetta bifamiliare di Cardito, in provincia di Napoli, dove abitano ancora i genitori. “Per la mamma era il suo orgoglio. Ogni volta che ne parlava, gli brillavano gli occhi”, racconta una vicina di casa. La madre, Marilena Tortora, è casalinga, il papà Ferdinando Altruda, che tutti chiamano Antonio, è falegname. Poi c’è il fratello, Alessandro, che ha qualche anno in meno di Fabio. Dice una vicina: “Anche lui lavora fuori, fa l’ingegnere”. Ieri mattina sono partiti tutti e tre alle 6 per la Sicilia.

“Cieli Blu Fabio”

Cordoglio di tutte le istituzioni ad iniziare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’Aeronautica lo ha ricordato in un tweet ufficiale: “Cieli Blu Fabio. Un pilota non muore mai, vola solo più in alto”.
 

Fonte: https://www.repubblica.it/cronaca/2022/12/14/news/aereo_precipitato_trapani_pilota_morto-379123917/?rss

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