
Silvia Ruotolo, Annalisa Durante, Domenico Noviello, Giuseppe Salvia, Lea Garofalo, Loris Del Core, don Peppe Diana, Giancarlo Siani. Sono solo alcuni dei volti con i quali Davide Estate ha voluto tappezzare il chiosco dove la sua famiglia vende i fiori, in piazza Vanvitelli, al Vomero. I volti sono quelli di alcune delle vittime innocenti delle mafie i cui nomi echeggeranno lunedì in piazza Plebiscito dopo il lungo corteo che partirà da Piazza Mancini prima dell’intervento finale di don Luigi Ciotti.
Davide è il nipote di Maurizio Estate, un ragazzo di 23 anni ucciso a Largo Vetreria a Chiaia il 17 maggio del 1993. Quella mattina Maurizio, insieme al padre, Giuseppe, era intervenuto per sventare uno scippo ai danni di un loro conoscente, che aveva appena portato la sua auto nell’officina gestita dalla famiglia Estate. Uscito dall’autolavaggio quella persona viene bloccata da due giovani rapinatori a bordo di un motorino intenzionati a portargli via l’orologio da polso, un rolex.
La rapina fu sventata grazie all’intervento di Maurizio e di suo padre. La cosa sembrava finita lì. Invece, nel pomeriggio, intorno alle 17, ecco che entra nell’autolavaggio un giovane che si dirige direttamente verso Maurizio. Estrae una pistola e gli spara un colpo al petto davanti agli occhi della mamma. Morirà poco dopo.
“Ho voluto fare una provocazione – dice Davide Estate, che da anni continua a tenere viva la memoria dello zio Maurizio – attraverso i volti quelle vittime ci parlano, ci riportano alla responsabilità della loro morte, al fatto di fingere e di non accorgersi più di niente. Da familiare di vittima innocente ho voluto contribuire nel mio piccolo a spiegare cos’è la giornata della memoria e a fare memoria non solo di mio zio Maurizio ma di tante altre persone uccise, affiggendo i volti delle vittime intorno al mio chiosco di fiori. Spero di provocare indignazione, di rompere il muro di omertà. La memoria deve essere scomoda – conclude Davide – deve essere uno schiaffo alle coscienze che troppo spesso non vogliono guardare, sapere, conoscere”.