
“Whirlpool Napoli, dopo 875 giorni di resistenza, in seguito al comportamento scorretto della multinazionale di cancellare con una X la storica Ignis, fabbrica napoletana di lavatrici, senza tenere conto del disagio economico già esistente in un territorio così difficile, senza alcuna responsabilità sociale, togliendo il lavoro, l’unico mezzo che può dare dignità, libertà a donne e uomini per combattere ogni forma di illegalità per la sopravvivenza, ribelliamoci!”. Lo dicono gli operai del sito di Napoli Est lanciando una campagna di sensibilizzazione diretta a tutti i cittadini dando appuntamento per domani alle 13 al Palazzo di Giustizia di Napoli per chiedere “giustizia sociale, equità territoriale ed il rispetto dei principi costituzionali”. Nella locandina che riporta l’appuntamento, in cui si vede una lavatrice schiacciare un lavoratore.
L’incontro con il sindaco
“Ho verificato che c’è un forte impegno da parte del Governo. La difesa ed il rilancio del settore manifatturiero nell’area metropolitana di Napoli sarà al centro della mia azione. Bisogna salvaguardare i lavoratori della Whirlpool e dare loro una prospettiva con un progetto industriale serio e solido: l’ipotesi di puntare sulla mobilità è un’opportunità reale in relazione ai grandi investimenti nel settore previsti nell’immediato futuro”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, incontrando oggi a palazzo San Giacomo una delegazione di lavoratori Whirlpool insieme ai segretari confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
Alla richiesta dei sindacati di ottenere la garanzia dal Governo per la continuità dei lavoratori senza procedere ai licenziamenti e di partecipare al prossimo incontro istituzionale previsto con la sottosegretaria del Mise Alessandra Todde, Manfredi ha sottolineato come la vertenza Whirlpool rappresenti “un tema fortemente simbolico”.