Si chiamano Zeno, Hyele e Romeo. Sono un po’ i capobanda, ma condividono l’area (e che area) con amici a quattro zampe, più di dieci. Sono i gatti di Velia, “guardiani” del Parco archeologico e residenti privilegiati degli scavi. Scorazzano tra i monumenti del sito, tra la Porta rosa e la Torre Angioina. Alcuni si lasciano accarezzare dai visitatori.

La piccola colonia felina, nata nel 2023, vive in armonia con i visitatori, su iniziativa chi ogni giorno vive il sito archeologico, tra personale di fruizione e vigilanza, personale tecnico-scientifico, della biglietteria, personale esterno. Il tutto, naturalmente, sotto l’occhio vigile di esperti veterinari che, con l’Asl, hanno provveduto alla sterilizzazione di quasi tutti gli esemplari.
Si raccolgono offerte su base volontaria per provvedere alle cure dei felini. “Partecipano anche i visitatori”, annotano Maria Maura e Nadia, che lavorano al bookshop del Parco. “Hyele è la più docile, ama farsi accarezzare da tutti”, raccontano Carla di Luccia, assistente all’accoglienza e alla vigilanza, tra le prime a rimboccarsi le maniche, e Fernanda Quaglia, guida Aigae.

La colonia felina di Velia è un piccolo esempio di armonia tra natura, cura e patrimonio. “Del resto – dice la direttrice del Parco archeologico di Paestum e Velia Tiziana D’Angelo – la natura è parte integrante della storia. Raccogliendo gli insegnamenti di Parmenide e la tradizione della Scuola Eleatica, negli ultimi anni abbiamo portato avanti numerosi progetti che pongono la biodiversità e la sostenibilità al centro delle nostre attività e della nostra offerta culturale, dalla raccolta delle gelse a quella delle melagrane, alla produzione di Oulios, l’olio extravergine realizzato dagli ulivi dell’Acropoli”.
“Dal dialogo che abbiamo instaurato con il patrimonio naturale – conclude D’Angelo – è nata anche la nostra colonia felina, che ha trovato tra le pietre antiche di Elea-Velia e le cure del personale del Parco una casa accogliente”.