Una marea di turisti che paiono fantasmi. Una massa quasi indistinguibile, nei luoghi più iconici dell’isola. Mentre la politica prova ad arginare il fenomeno dell’overtourism, che in alta stagione crea non pochi disagi a Capri, l’arte prova a raccontarlo. Lo sguardo è quello di Teresa Riccobene, napoletana che vive a Capri dal 2004: i suoi scatti danno vita alla mostra “Fi-umani”, che dal 18 luglio al primo agosto impreziosisce gli spazi della Casa Rossa di Anacapri, in dialogo con le foto di Mario Coppola, che insiste invece su una dimensione più estetica del turismo, rivelata per esempio dall’eleganza degli yacht di lusso.

“Non sono scatti di denuncia, ma fotografie che invitano alla riflessione”, precisa Teresa Riccobene, che punta sulla lunga esposizione per sfumare i contorni delle figure. “Chiunque di questi tempi, non solo a Capri, può sperimentare l’esperienza di trovarsi coinvolto in prima persona in un flusso di gente, contribuendo a sua volta a generarlo: siamo parte attiva e passiva allo stesso tempo. – aggiunge – Ma con questo lavoro non intendiamo condannare il fenomeno: soltanto raccontarlo, con una visione estetizzante”.

Il tutto mentre proprio Capri, anche attraverso l’azione del sindaco Paolo Falco, si fa portavoce su scala nazionale dei problemi e delle fragilità delle mete turistiche più gettonate, in particolare quelle insulari, con l’auspicio di arginare l’impatto antropico dei grandi flussi concentrati in pochi mesi, e – nel caso del turismo mordi e fuggi – in alcune fasce precise della giornata.Le due mostre rientrano nel cartellone di “Visione d’artista”, promosso dall’associazione “Capri in Arte”, che porta la fotografia d’autore alla Casa Rossa. In contemporanea, i due autori espongono anche gli scatti di un’altra mostra, “Napoli, street & view”, che catturano l’anima della città con la prospettiva della street photography.