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Una risata seppellirà Mostropoli

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Nel 2001 la Disney-Pixar ha portato sul grande schermo Monsters & Co., un film d’animazione pensato per i più piccoli ma capace di parlare a tutte le età. La storia ci catapulta in una realtà parallela, quella di Mostropoli, dove esiste una fabbrica che funziona in un modo particolare: l’energia che alimenta la città viene ricavata dalle urla di paura dei bambini.

Per questo motivo i mostri lavorano come “spaventatori”: il loro compito è uscire dagli armadi dei più piccoli, provocando grida e lacrime che vengono raccolte come combustibile per l’intera società di mostri.

Tutto sembra funzionare alla perfezione, finché non emerge una verità sorprendente: le risate dei bambini hanno un potere mille volte superiore rispetto alle urla. Da quel momento il paradigma si ribalta: non è più la paura a muovere il mondo, ma la capacità di ridere, di gioire, di trasformare ciò che spaventa in qualcosa di leggero.

Il messaggio che il film consegna è semplice ma potentissimo: la paura paralizza, mentre il riso libera e unisce. Mostropoli è una metafora della realtà contemporanea che viviamo: quante volte siamo intrappolati in meccanismi sociali che si alimentano della nostra paura, che provano a zittire chi, ironicamente, espone una critica ben chiara al sistema?

È qui che entra in gioco la satira. Fin dall’antichità nasce con lo scopo di ridicolizzare il potere, smascherare le ipocrisie, mettere a nudo le contraddizioni della società.

Ridere non significa banalizzare: al contrario, è un modo per guardare in faccia la realtà, anche la più crudele, e indebolirla attraverso l’avvincente arma dell’ironia.

Nelle corti medievali i giullari erano spesso gli unici autorizzati a prendere in giro i re. Oggi, in un mondo che continua a bombardare di paure, la satira conserva lo stesso ruolo: ricordarci che nessuno è intoccabile, che ogni paura può essere ridimensionata.

La satira ci ricorda che ridere insieme è, da sempre, un atto di sopravvivenza.

Jimmy Kimmel, noto conduttore statunitense di late-night show, ha fatto un monologo che ha innescato una forte controversia. Ha parlato della recente morte di Charlie Kirk, attivista conservatore, criticando il modo in cui alcuni politici del movimento MAGA hanno reagito alla tragedia.

La risposta non si è fatta attendere: la società madre ha sospeso per qualche giorno il Jimmy Kimmel Live. Alcune emittenti hanno smesso di mandare in onda lo show, definendo le parole di Kimmel offensive in un momento delicato per il Paese.

Subito dopo l’opinione pubblica, vari media e personaggi dello spettacolo hanno criticato la decisione come un atto di censura, soprattutto perché sembrava più una risposta alle pressioni politiche che una scelta libera.

Ma davvero, con tutto ciò che stiamo affrontando, dobbiamo preoccuparci dei comici? O a preoccuparci dovrebbero essere le pressioni della politica quando vuole mettere mano sulle risate?

Poi arriverà – o, sotto certi versi, è già arrivata – all’informazione, ai media, alla vita di ogni singolo cittadino. Chiunque sia capace di entrare nella nostra testa a imporci su cosa ridere e su cosa invece no, potrà sentirsi in dovere di raschiare più a fondo e portarci a pensare cose che non vorremmo pensare.

Perfino un film per bambini come Monsters & Co. ci ha insegnato che le urla di paura logorano, mentre le risate hanno una forza superiore. Così è nella vita reale: chi ride spezza la catena del timore. È questo che rende la satira potente e, a volte, così temuta da chi ci governa.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/09/27/news/una_risata_seppellira_mostropoli-424874487/?rss

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