Erano anni che ad Avellino città non si avvertiva un terremoto così forte. Alle 14.40 la terra ha tremato in maniera intesa, l’Ingv – dopo una prima stima tra magnitudo 3.6 e 3.9 – confermerà che la scossa è stata di 3.6, epicentro il comune di Grottolella situato a pochi chilometri dal capoluogo lungo la statale che porta nel Sannio. La profondità del sisma è stata di 16 chilometri.
Disposta dal presidente del Tribunale Spena l’evacuazione degli uffici per motivi precauzionali. Una scossa forte ma breve, che ha spinto diverse persone a scendere in strada, soprattutto tra gli abitanti ai piani più alti dei palazzi nella città di Avellino e nei comuni dell’hinterland. Non si segnalano danni a persone o cose, anche se sono in corso delle verifiche in particolare nelle palazzine storiche del quartiere Valle. Alcuni residenti hanno segnalato dopo la scossa delle lesioni sulle pareti dei fabbricati. Il centralino dei vigili del fuoco è stato tempestato di telefonate dai cittadini allarmati.
Ma la scossa ha fatto tornare in mente il terremoto del 23 novembre del 1980, soprattutto alle persone più avanti con l’età.Il sisma è stato avvertito anche nelle altre città della Campania, suscitando momenti di apprensione. Sono andate in tilt alcune linee della telefonia mobile per il sovraccarico di chiamate.
Nessun collegamento con l’attività bradisismica dei Campi Flegrei, che in questi giorni era tornata a tradursi in sciami sismici. “In questo caso – spiega Lucia Pappalardo, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv – si tratta invece di un evento sismico evidentemente legato al movimento delle faglie regionali, senza alcuna matrice di origine vulcanica”.
