Un nuovo sciame sismico sta interessando l’area dei Campi Flegrei. L’evento più significativo, distintamente avvertito dalla popolazione, in particolare a Pozzuoli, alle 13.49, un terremoto di magnitudo 2,7 a una profondità di 2,8 chilometri, con epicentro in zona Solfatara-Pisciarelli. Non si segnalano danni né feriti.
L’evento è parte di uno sciame che ha già generato oltre venti scosse in totale, alcune delle quali avvertite dalla popolazione flegrea, in particolare i piccoli terremoti delle 11.53 (magnitudo 2,1) e delle 14.07 (magnitudo 2).
Si tratta di eventi che rientrano pienamente nella dinamica dell’attuale crisi bradisismica, confermano i ricercatori dell’Ingv: il sollevamento del suolo, che da inizio ottobre ha registrato una crescita, procura stress alle rocce, generando i terremoti.
Proprio ieri, peraltro, Fabio Florindo, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, aveva preso parte a un incontro a Bagnoli per riassumere gli esiti più rilevanti emersi dagli ultimi quattro anni di ricerche sulla caldera dei Campi Flegrei.
Florindo aveva soprattutto posto l’accento su un altro rischio, collaterale a quello sismico: la possibilità di esplosioni “freatiche”, che si verifica “quando un circuito di acque calde in pressione idrotermale incontra una falda più superficiale di acqua fredda. Il problema delle esplosioni freatiche – aveva aggiunto -è che non avvertono. Dobbiamo semplicemente stare attenti e cercare di avere in qualche modo qualsiasi minimo segnale che possa dare indicazioni che c’è qualcosa che si sta attivando”.


