venerdì, 5 Dicembre, 2025
10.5 C
Napoli

Teatro Bellini: nella gabbia di Timi, Amleto è un gran clown. La recensione

- Advertisement -https://web.agrelliebasta.it/la-mattina/wp-content/uploads/2021/01/corhaz-3.jpg

Se cercate le cupe atmosfere del Bardo non le troverete, se cercate le parole mandate a memoria nel tempo ne troverete poche, strappate a distorte come per un gioco divertito. È “Amleto²” che Filippo Timi scrisse e mise in scena una quindicina di anni or sono e da qualche tempo ha resuscitato come necessità d’attore/autore per tempi nuovi del teatro portando in giro questa sua creatura, divertente, bizzarra, provocante, non sciocca, nuovamente in giro ed ora a a Napoli, al Teatro Bellini.

Una gabbia ed un trono, un sipario che si apre a svelare la fantasia impertinente dell’attore/autore/regista che costruisce il suo circo di memoria e invenzione lavorando su brandelli di memorie non sepolte e invenzioni impudiche di funambolo del teatro di parola e di azione. Al Bellini il successo è stato grande, alla prima e alle repliche, con folla di giovani spettatori che dell’anomala proposta si sono dimostrati lieti stando al gioco e allo spasso di una irriverente restituzione in frantumi del gran mito che a volte imbarazza le più disinvolte compagini del nostro teatro. Ecco che Timi con il gran capolavoro “in cui al finale tutti muoiono” ci gioca, lo rompe in frantumi, ne sceglie qualche pezzo e come un prestigiatore o un artigiano un po’ fuori di testa ricompone, pupazzo di nuova forma, totem invadente, padrone dei pensieri e dei dubbi, per farne un’opera pop, un gioco da clown del testo e della parola, percorso in precipitosa discesa per divertimento e invenzioni.

Foto di Luca Del Pia
Foto di Luca Del Pia 

C’è musica a invadere e cancellare, c’è nebbia e colore a dare corpo ai fantasmi, c’è un trono da occupare per acrobazie di parole e di gesti impudichi. Accogliente simbolo devastato dal principe triste, Amleto, che Timi fas lieto, e dalla furibonda Geltrude di Lucia Mascino che impazza scomposta. Nel racconto che moltiplica presenze e invade c’è Marina Rocco che irrompe come una meravigliosa, divertente, scombinata Marylin ritrovata con gioia. E ci sono l’Ofelia di Elena Lieti, le molte presenze di Gabriele Brunelli, il gran Puffo gigante di Mattia Chiarelli, e qualche altro lacerto d’impagabile godimento. In fondo quel principe triste e dubbioso non è più necessario, meglio quello che ne rimane per giocare a fare spettacolo, parlando con gli spettatori e godendosela “come si facesse l’amore, sempre eguale e sempre diverso” dice Timi e sorride mentre il pubblico applaude. Si replica ancora fino a domenica pomeriggio.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/12/05/news/teatro_bellini_nella_gabbia_di_timi_amleto_e_un_gran_clown_la_recensione-425024736/?rss

spot_img
spot_img

Cosa fare in città

Archivi