venerdì, 5 Dicembre, 2025
10.5 C
Napoli

A Capodimonte “Metamorfosi” di Bertozzi & Casoni: ceramica, arte e provocazione

- Advertisement -https://web.agrelliebasta.it/la-mattina/wp-content/uploads/2021/01/corhaz-3.jpg

L’arte della ceramica contemporanea e le sue provocazioni d’autore al Museo e Real Bosco di Capodimonte che ospita la mostra Bertozzi & Casoni “Metamorfosi”, a cura di Eike Schmidt e Diego Galizzi, fino al 26 aprile negli Appartamenti Reali. Scultori originali e visionari, Bertozzi & Casoni (Giampaolo Bertozzi, 1957 – Stefano Dal Monte Casoni, 1961-2023) avviarono la loro ricerca ispirati proprio dalla celebre mostra Civiltà del Settecento che visitarono nel 1980 a Capodimonte.

Diciotto le opere nel percorso, tra prestiti da collezioni private o inediti come Rocco, raffigurante il polipo che apre la mostra nel Salottino pompeiano. Poco lontano il Fenicottero degli stracci è una rivisitazione in ceramica policroma della celebre Venere di Michelangelo Pistoletto.

“Celebriamo con questo percorso originalissimo il legame straordinario di Bertozzi & Casoni con il Museo di Capodimonte, alle radici di un’attività artistica di livello internazionale ispirata proprio nel 1980 da un viaggio a Napoli di due ragazzi talentuosi. E forse non poteva essere diversamente, perché i geniali artisti, formatisi nella celebre scuola faentina, in oltre 40 anni di lavoro apprezzato in tutto il mondo, hanno compiuto una missione che proprio Napoli con la storia della sua porcellana sembrava avergli suggerito: riportare la scultura in ceramica al centro della scena artistica contemporanea con la sua dignità e complessità anche tecnica – spiega Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, al lavoro per l’apertura nel 2026 delle nuove dodici sale dedicate alle porcellane storiche, oltre 7000 pezzi – Napoli e la sua Real Fabbrica di Capodimonte, Faenza città della ceramica, si incontrano quindi felicemente in questa ‘Metamorfosi’, una mostra che stupirà e stimolerà l’immaginario dei nostri visitatori come solo le vere opere d’arte sanno fare”.

Iperrealismo, accenti surreali e vena ironica, anche nella Chicco House (2005) al centro della Sala della Culla, casetta giocattolo abitata da scimmiette irrequiete. Il dialogo con arredi, oggetti e opere genera sorprendenti accostamenti. I recenti Sparecchiatura, Grand Hotel e Vassoio (2005) sono colmi di materiali eterogenei, zolle di terra sature di scarti compongono la grande installazione Madonna scheletrita (2008).

Scenografica è La morte dell’Eros (2000-2023), un fauno di grandi dimensioni sospeso al soffitto. Al secondo piano c’è l’opera Grottesca (2013), nella sala 93, accanto a due esempi della ceroplastica meridionale del XVIII secolo. Il risultato è il viaggio in una ricerca che è universo visivo di eccesso e accumulo, in cui il dettaglio convive con la caoticità del rifiuto. La ceramica diventa così campo di sperimentazione, tra preziosità e degrado, ordine e disordine, bellezza e bizzarria.

All’inaugurazione è intervenuto con i curatori e l’artista anche il sindaco di Faenza Massimo Isola.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/12/05/news/a_capodimonte_metamorfosi_di_bertozzi__casoni_ceramica_arte_e_provocazione-425024532/?rss

spot_img
spot_img

Cosa fare in città

Archivi