Mamma tartaruga è risalita dal mare nel corso della notte, ha sollevato la sabbia e ha iniziato a deporre le sue uova. Arriva il primo nido stagionale di Caretta caretta in Campania: accade a Marina di Ascea, in Cilento, e mai il fenomeno era stato così precoce, segno – si ritiene – anche del cambiamento climatico in atto. A segnalare le tracce del rettile marino un addetto alla pulizia comunale: sul posto gli esperti del Turtle Point della Stazione zoologica di Portici che, nell’ambito del progetto Life Turtlenest, monitoreranno per tutta l’estate gli interi litorali campani, coordinando un network di enti, associazioni e volontari pronti a segnalare e proteggere i nidi.

Quello di Ascea, il primo in assoluto per la Campania, è stato così opportunamente delimitato: qui tra non meno di 45 giorni, considerato il tempo minimo per l’incubazione, nasceranno le piccole tartarughine. L’incubazione è, peraltro, un processo delicato: sul sesso delle nasciture influisce la temperatura esterna. Più la sabbia è calda, più è probabile che nascano femmine. Di qui, un rischio per la stessa continuità della specie, fatalmente legato alla crisi climatica in atto. “Questo nido segna intanto l’inizio più precoce mai registrato in Campania, il record precedente era una nidificazione certificata il 7 giugno. – conferma Fulvio Maffucci, ricercatore del Dohrn, tra i massimi esperti italiani di tartarughe italiane – Speriamo sia un buon auspicio viste le tante attività in programma ad Ascea in collaborazione con il Comune, che ha mostrato una particolare sensibilità”.

Una realtà, quella di Ascea, dove lo scorso anno furono addirittura 22 i nidi segnalati: uno spettacolo della natura in grado di attrarre un turismo particolarmente attento all’ambiente e alla biodiversità. E da oggi occhi aperti dunque su tutte le spiagge della Campania: lo scorso anno i nidi di Caretta caretta furono oltre cento, dal Casertano all’isola d’Ischia, dalla costa flegrea al Cilento.