
De Luca invia la sua solidarietà a Ranucci, attacca Fratelli d’Italia sulla sanità e sfida gli avversari a un confronto pubblico sulla responsabilità per la chiusura di molti reparti di pronto soccorso tra Napoli e la Campania.
Sul suo ruolo nel dopo elezioni dice: “Anche se sarò seduto a centro tavolo le nostre opere andranno avanti, non ci saranno sconvolgimenti”. Ma le sue prime parole sono per il conduttore di Report. “Un attentato gravissimo che segnala un clima negativo nei confronti del mondo dell’informazione. Spero si individuino presto i responsabili, poteva costare la vita al giornalista o alla figlia”. Il governatore apre con questo preoccupato messaggio la sua diretta social. Che chiude dopo un monologo durato più della consueta mezz’ora tornando sul suo ruolo nel futuro del centrosinistra in Campania. “Non vi preoccupate il capotavola è dove sto seduto io, ho detto ieri. Ma era solo una battuta. Ho voluto tranquillizzare l’imprenditoria, il mondo cattolico, le associazioni e chi si occupa di opere pubbliche”.
Smorza i toni De Luca, dopo la sua dichiarazione suonata male alle orecchie del candidato di centrosinistra Fico e ai suoi sostenitori. Poi come nel suo stile rincalza: “Era una battuta, ma in questo paese non si è disposti all’ironia. Anche se sto a centro tavola seguirò il completamente delle opere per le nostre imprese e i nostri giovani. Resto concentrato fino all’ultimo minuto”, avvisa alleati e avversari. Prima di tornare su quanto già detto nelle scorse settimane: “Aspettiamoci due mesi di imbecillità in campagna elettorale. Io faccio la collezione degli slogan. E di facce sui manifesti spesso improbabili. Potremo goderne, rilassarci”.
Poi, il presidente De Luca parla al plurale impegnandosi per Fico quando garantisce: “Sugli ospedali da realizzare andremo avanti, sul progetto del Faro andranno avanti. Voglio tranquillizzare tutti. Seguirò il completamento delle opere nei prossimi anni”. Ma dopo l’incontro avvenuto con l’ex presidente della Camera a inizio settimana a Palazzo Santa Lucia si assiste a una virata con l’attacco agli avversari del centrodestra. “Assistiamo a una campagna elettorale con elementi di folklore, volti improbabile sui manifesti. Bugie”, comincia in modo generico. Poi attacca: “Mi è capitato di sentire cose improbabili dagli esponenti di Fratelli d’Italia. Da tre anni hanno chiuso i reparti di pronto soccorso e tuttavia stanno mettendo in campo una campagna di mistificazione intollerabile. Hanno la faccia come il bronzo. Prepareremo un dossier su quanto abbiamo trovato, non c’era niente. Neanche un piano ospedaliero. Poi alla vigilia del voto in vista delle mistificazioni insopportabili”.
Parte la sfida: “Disponibile a fare un dibattito pubblico con chiunque, a cominciare dal governo nazionale o con chi si trova per motivi clientelari nei ministeri. Abbiamo ascoltate offese a medici, infermieri che hanno portato la Campania ai massimi livelli nazionali. Con quanti medici e risorse ha lavorato la sanità campana. Abbiamo 15 mila medici in meno e siamo l’ultima regione in Italia nel riparto nazionale. Da tre anni per responsabilità di questo governo”. Dei 40 minuti di diretta più della metà è dedicata alla sanità: “Sono 162 i medici di famiglia che entrano in servizio in questi giorni, l’anno prossimo altri 150. Copriamo un vuoto che si era creato in tante città e periferie”.
Parla di cinema: “Mare Fuori, l’Amica Geniale, i Bastardi di Pizzofalcone hanno contribuito più di tutto a cambiare l’immagine di Napoli e della Campania a livello internazionale. Finanziati dalla Regione Campania”. E’ la premessa prima di spiegare cosa prevede il polo dell’Audiovisivo presentato ieri. Non dimentica neanche i santuari aiutati dai contributi regionali con 12 milioni, “per il Giubileo 50 milioni con un protocollo firmato con l’arcidiocesi di Napoli”. Si impegna di nuovo anche per Fico quando dice: “La Regione continuerà a aiutare la chiesa per il sostegno delle fasce deboli e le altre iniziative”. Ricorda persino la stampa di un opuscolo sul vangelo di Matteo e un documento di fratellanza di Papa Francesco da inviare nelle scuole.
Annuncia: “Domani mattina inauguriamo un polo sanitario a Caivano finanziatp con 7 milioni di euro. Realizziamo lì una casa di comunità operativa da lunedì e tra un mese un ospedale di comunità in una ex scuola. Sono 172 case di comunità da aprire per giugno 2026, ma non sono le sfogliatelle di Scaturchio. Il programma è scadenzato in dieci mesi”. Guarda sempre in avanti De Luca mentre il ritorno alle urne in Campania è vicino: “Io resto qui a seguire, non vado via”.