Ci siamo. Le luci si spengono allo Stadio Maradona di Napoli. Poi brilla solo il palco. E al centro arriva lui, Vasco Rossi, che attacca, come da scaletta, “Vita spericolata”. L’attesa è dunque finita e le migliaia di fan che hanno affollato lo stadio di Fuorigrotta, giunti da tutto il Sud Italia, possono unirsi al Blasco in un coro urlato e liberatorio.
Inizia così la grande festa allo Stadio Maradona, dopo che i treni di metropolitana e Cumana hanno viaggiato per tutto il giorno carichi di persone dirette a Fuorigrotta cantando “olè olè olè Vascoooo, Vascoooo”. C’è chi indossa la maglietta dei tour precedenti con l’immagine del cantante, e le ragazzine che ascoltano le canzoni dal cellulare, e persino chi dichiara la propria emozione di ascoltare Vasco al Maradona con l’accento tipico del Nord.

Il sindaco Gaetano Manfredi ha incontrato Vasco Rossi a poche ore dallo show. Il sindaco alla rockstar: “Grande calore della città in una stagione di rinascita, anche artistica”. Mentre lo stadio andava riempiendosi, tre generazioni che aspettano il Blasco mentre cantano di tutto, da Luna Rossa a Carosone e Guantanamera. Ognuno il suo segno di riconoscimento da ‘vasconiano’ doc.

La scaletta segna 25 brani, medley; si inizia con ‘Vita spericolata’ per finire con ‘Alba Chiara’; nel mezzo una vita di musica, la colonna sonora di generazioni nate negli ultimi cinquanta anni.

Davanti allo stadio, fino a pochi minuti dall’inizio, c’era anche chi vendeva biglietti anche se gli organizzatori avevano già annunciato il sold out. Ma il Maradona era già gremito da ore, mentre i fan riscaldavano la voce cantando ‘O surdato innammurato’ e ‘Maledetta primavera’.