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Giubileo, il pellegrinaggio di 15mila fedeli napoletani a piazza San Pietro

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Una numerosa delegazione da Napoli, ben 15mila persone, ha raggiunto piazza San Pietro per l’anno giubilare con il cardinale Domenico Battaglia e l’assessora al Turismo e alle Attività produttive Teresa Armato, in rappresentanza del sindaco Gaetano Manfredi e del Comune.

Un momento solenne, di preghiera e speranza, a cui hanno partecipato tanti pellegrini, arrivati nella capitale in treno e autobus, 400 volontari boy scout Agesci e Assogioca, 3 vescovi, 150 sacerdoti, 20 diaconi, 30 seminaristi, 200 coristi della corale diocesana guidata dai maestri monsignore Vincenzo De Gregorio e don Rosario Cantone.

Il messaggio del Cardinale Battaglia a papa Francesco

Caro Papa Francesco,

Qui, da questa Piazza in cui speravamo di incontrarti, ti salutiamo con affetto e gratitudine, nella consapevolezza che esistono degli incontri che vanno ben oltre la presenza fisica, perché si realizzano nel mistero di quello Spirito d’Amore che tutti unisce, che riduce le distanze e che rende presente alla vista del cuore anche chi non riesce ad esserlo a quella degli occhi.

Oggi qui, in questa Piazza, c’è una porzione del tuo gregge, ci siamo noi, Chiesa di Napoli, pellegrina nel Giubileo, con il passo dei poveri e lo sguardo grato di chi sa di essere amato da un padre saggio, tenero e forte come Te. Oggi siamo come qui come popolo che Tu confermi nella fede, come gregge che sente nella tua voce la voce del Cristo pastore e che, oggi più che mai, Ti vuole bene.

In questi giorni stiamo pregando per Te. E lo stiamo facendo con la fiducia di chi sa che la preghiera è un abbraccio, un ponte tra la terra e il cielo, una carezza che arriva anche quando si è soli in una stanza d’ospedale. Ti stiamo portando nei nostri cuori, nelle nostre celebrazioni eucaristiche, nei nostri incontri con i poveri, perché sappiamo che lì è il Tuo cuore, lì è la Tua Chiesa, lì è il Vangelo vissuto.

Ci stai insegnando che l’amore non è solo parole, ma è attesa, è pazienza, è affidarsi. Ci stai insegnando che la fraternità non è uno slogan, ma è la strada indicata dal Vangelo, da percorrere anche quando è scomoda, anche quando rende necessario l’abbattimento dei muri che la nostra paura ha costruito, e l’edificazione di ponti che vanno nella direzione opposta a quella di un mondo che vorrebbe renderci sempre più soli e individualisti, sempre più diffidenti gli uni degli altri.

Grazie perché anche in questi giorni, dalla tua stanza di ospedale, da quella cattedra insolita ma ancor più autorevole in cui siedi, non smetti di indicarci la via della pace, ricordandoci che l’esperienza della sofferenza rende la guerra ancora più assurda e che solo l’accoglienza della fragilità, nostra e altrui, può aiutarci davvero a comprendere e combattere quest’assurdità, costruendo alternative possibili di giustizia e riconciliazione.

Oggi siamo qui, in questa Piazza, intorno al Signore, Porta Santa della Pace. Ma siamo anche qui per Te e con Te. Ci siamo tutti: presbiteri, famiglie, vescovi, laici, consacrati, giovani. E poi ci sono i piccoli, i prediletti di Dio, i tuoi prediletti. I bambini. Che ci insegnano, ancora una volta, che il Vangelo non si predica solo con la voce, ma anche con un tratto incerto di matita, con un cuore disegnato a colori, con una scritta storta che dice semplicemente: “Papa, guarisci presto!”. Tu lo sai bene, perché è per loro che batte il Tuo cuore, come per tutti coloro che non hanno voce, come per chi viene scartato, per chi è ultimo agli occhi del mondo ma primo nel Regno di Dio.

Caro Papa Francesco, Ti siamo vicini, Ti vogliamo bene e preghiamo per Te affinché anche nella fatica, anche nella debolezza, Tu possa continuare a indicarci la strada. In un mondo che nasconde la fragilità, Tu ci insegni a non vergognarcene. In un tempo che esalta il potere, Tu ci ricordi che l’unica vera forza è l’amore. E noi, dietro di Te, vogliamo camminare su questa strada, senza paura, senza compromessi, con il coraggio della Pasqua e la gioia di chi sa che Cristo è vivo e cammina con noi.

Aspettiamo di rivederTi presto, di ascoltare ancora la Tua voce che ci sprona a camminare spediti sulla via del Vangelo, a credere, a sperare, a osare di più nell’amore. Intanto, Ti abbracciamo con la nostra preghiera nella certezza che il nostro affetto arriverà anche nella tua stanza di ospedale, magari attraverso un raggio di sole che dalla finestra del Gemelli ti accarezzerà il volto, quel sole che illumina la nostra Napoli e che desideriamo riscaldi il tuo cuore e la tua vita, ricordandoti anche il nostro amore, l’amore della nostra gente, l’amore della nostra terra!

A presto Papa Francesco!

† don Mimmo e la tua Chiesa di Napoli

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/03/22/news/giubileo_il_pellegrinaggio_di_15mila_fedeli_napoletani_a_piazza_san_pietro-424079659/?rss

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