

Per la Procura di Napoli l’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che, il 18 novembre di un anno fa ad Ercolano, causò la morte di tre giovani operai fu “un omicidio volontario”, sia pure con dolo eventuale.
Sulla base di questo ragionamento, i pm Stella Castaldo e Vincenzo Toscano chiedono la condanna a 20 anni di reclusione per i due imputati come datori di lavoro, Pasquale Punzo e Vincenzo D’Angelo. Senza la diminuente imposta dalla legge per la scelta del rito abbreviato, la richiesta sarebbe stata di 30 anni di reclusione.
Nei confronti di un terzo imputato, che deve rispondere solo di aver fornito la polvere pirica per la fabbricazione illegale dei razzi Kobra, la pena proposta dai pm è di 4 anni di reclusione.
Ora la parola passa agli avvocati per le arringhe difensive, poi il giudice deciderà sulla sentenza. In aula, la discussione dei rappresentanti dell’accusa è stata seguita con lacrime e commozione da parte dei familiari delle vittime, il 18enne Samuel Tafciu e le due gemelle di 26 anni Sara e Aurora Esposito.


