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La scelta sbagliata di invitare Gergiev

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Al grande maestro Gergiev, dopo l’invasione dell’Ucraina fu chiesto di dissociarsi pubblicamente dall’iniziativa bellica di Putin. Lui ignorò del tutto la richiesta e non rispose. Peraltro, Gergiev è impegnato a sostenere attivamente il regime, come quando ha diretto un concerto a Palmira, dopo l’invasione russa. Nonostante gli antecedenti la Regione Campania lo ha invitato a dirigere un concerto nella Reggia di Caserta nell’ambito della manifestazione musicale “Un’Estate da Re”.

È ormai noto a tutti la levata di scudi contrari: premi Nobel e artisti famosi ottennero l’annullamento del concerto, mentre l’unico strenuo e convinto difensore dell’iniziativa è stato il presidente Vincenzo De Luca: una posizione che lascia perplessi e stupiti.

Si rende necessaria a questo punto qualche considerazione. Gergiev è un sostenitore di Putin e della sua visione criminale. Ma ci si deve domandare: l’arte è sempre proiezione libera ed esclusiva dello spirito umano, al di là e al di sopra degli avvenimenti storici? Nel corso di un’invasione di uno stato sovrano far svolgere il concerto può diventare una testimonianza e, anche, un sostegno a supporto del crimine bellico. L’identità dell’arte diventa allora un’azione politica al servizio di una ideologia. Non è possibile, nel corso di un conflitto, sostenere un’arte che a sua volta sostiene i crimini di guerra.

La dicotomia sostenuta dal governatore non trova alcuna logica giustificazione nel sostenere l’evento quale pura manifestazione sul piano estetico. In questo modo rischieremmo di diventare complici di un’artista che sostiene le ragioni di un massacro. A De Luca è quasi superfluo rammentare che nel nostro Paese, nei primi decenni unitari, si sviluppò un ampio e profondo dibattito sulle scienze civili, il cui compito fondamentale era quello di connotarsi anche come “scienza morale”. Da quella radice – occorre ribadirlo – sono venuti fuori i valori essenziali della democrazia. In conclusione, abbiamo di fronte due aspetti: un concerto, usato come propaganda politica e la scelta di farlo eseguire. In merito vengono in mente le parole di Karl Popper. Il filosofo così scriveva: “i fatti in quanto fatti non hanno nessun senso; possono ricevere un senso unicamente a opera delle nostre decisioni”. Di fronte ai fatti De Luca ha fatto la scelta sbagliata.

???????????????????L’autore è professore emerito di Chirurgia generale all’università della Campania Luigi Vanvitelli

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/08/03/news/la_scelta_sbagliata_di_invitare_gergiev-424769875/?rss

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