
“La mia priorità è offrire a Forza Italia un percorso sereno verso le elezioni Regionali. Ho costruito in questi anni un partito al di sopra di ogni sospetto e in una fase in cui è giusto che ogni contesto venga chiarito senza interferenze, ritengo doveroso contribuire a preservare il partito da ogni possibile elemento di attacco o strumentalizzazione chiarendo che non rientro tra i possibili candidati alla presidenza della Regione Campania”.
Con queste parole Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, interviene al congresso cittadino di Battipaglia dopo l’arresto della sua collaboratrice Lucia Simeone nell’ambito dell’indagine in corso della Procura di Bruxelles sul caso Huawei. È l’annuncio di un’uscita di scena pesante nella corsa alle prossime elezioni Regionali campane. “Il mio impegno politico non cambia: continuo a lavorare con determinazione per rafforzare Forza Italia e costruire un’alternativa solida per il futuro della Campania”, l’epitaffio conclusivo del leader degli azzurri campani.
Fino all’arresto di Lucia Simeone e alla tempesta giudiziaria giunta in Campania sospinta dal vento di Bruxelles, Martusciello era considerato uno dei nomi più in vista del Centrodestra su cui potesse cadere la scelta della candidatura da opporre a un Centrosinistra che vede il Pd muovere finalmente oltre l’affaire De Luca. Il dovuto passo indietro di Martusciello rafforza evidentemente le posizioni del leghista Giampiero Zinzi e soprattutto di Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, per molti il nome più forte del lotto già prima degli ultimi accadimenti.
Ma la partita è tutt’altro che al rush finale. Perché proprio ieri, da Bagnoli, Matteo Salvini aveva apertamente parlato di “altri possibili candidati” oltre quelli nominati, di cui avrebbe “discusso con gli alleati”. “Civici e politici, tanta gente che si vuole mettere in gioco dopo la monarchia deluchiana” le parole del leader leghista. Qualcuno aveva evocato Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno in quota Lega, che continua, almeno pubblicamente, a fare resistenza. E Salvini: “Sta facendo benissimo e tanto per la Campania, dovreste chiederlo a lui”.
Ma intanto c’è da parare il colpo Martusciello. Che Giuseppe Conte in Campania per una serie di incontri e per una lectio magistralis in una scuola di fomazione politica a Baiano, in provincia di Avellino, non perde tempo ad affondare contro il Centrodestra campano. “La posizione del M5s è molto chiara – dichiara il leader pentastellato -. Non possiamo permettere che la Campania sia amministrata da queste persone che stanno rovinando addirittura l’Italia intera col governo nazionale”.
Incalzato sulla possibile candidatura di Roberto Fico, Conte preferisce smarcarsi dal gioco dei nomi parlando per ora solo di “movimento in prima fila per un progetto alternativo al Centrodestra”. “Un progetto politico che va costruito e non imposto su questo territorio – precisa -. Il M5s in Campania ha ruolo importante, ha un dialogo costante con i cittadini, con la comunità territoriale e sarà protagonista di un progetto che deve assolutamente consegnare la Campania alle forze progressiste”.
Nell’agenda di Conte anche la prima volta di un leader M5s a un congresso del Partito socialista italiano, che ieri aveva ospitato la segretaria del Pd Elly Schlein. Enzo Maraio, che sarà riconfermato segretario al termine del congresso, non nasconde la soddisfazione per essere riuscito a spezzare questo tabù. “Un segnale forte per l’unità del Centrosinistra, in Campania e a livello nazionale. Ci candidiamo, forti della nostra storia e delle nostre idee, a essere protagonisti nella costruzione di una coalizione ampia, plurale e dove sia forte la presenza riformista”.