Napoli. Un agente di stazione della fermata Montedonzelli della metropolitana linea 1 Anm è stato aggredito con un pugno al volto da un passeggero nella mattinata di venerdì e a causa del colpo ricevuto è stato soccorso dal personale del 118.
A riferire l’episodio è un comunicato del sindacato Usb Lavoro Privato che parla di “ennesima aggressione violenta” ai danni del personale Anm. L’organizzazione sindacale chiede perciò un incontro con l’azienda e “il ritorno dei presidi con le guardie giurate in tutte le stazioni”.
Secondo quanto riportato dalla nota, il dipendente Anm era sceso sulle banchine perché il passeggero che l’avrebbe poi aggredito, stava maneggiando in maniera impropria alcune catenelle che delimitano in sicurezza aree e spazi della stazione. Ma dopo aver invitato l’uomo a dissuadere dalla sua azione è scattata l’aggressione con il pugno sferrato al volto dell’operatore.
L’agente di stazione ha chiesto l’intervento del 118 per ricevere le cure del caso. “Per ridurre le aggressioni ai danni del personale Anm che opera all’interno delle metropolitane – spiega Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale Usb Lavoro Privato – la nostra organizzazione sindacale sostiene da tempo la necessità di istituire nuovamente, così come avveniva in passato, il presidio delle guardie giurate in tutte le stazioni e per l’intero arco di esercizio al pubblico della linea 1”.
L’organizzazione sindacale punta il dito contro “Anm e Comune” in quanto, “pur di risparmiare, continuano a sottovalutare il rischio aggressioni e la necessità di rafforzare le misure di prevenzione a tutela della incolumità degli agenti di stazione e degli utenti del trasporto pubblico locale”. “Come Usb – conclude Vallini – esprimiamo la nostra solidarietà al collega aggredito e chiediamo ad Anm di convocare senza indugio alcuno le organizzazioni sindacali per valutare l’efficacia delle attuali procedure e misure di prevenzione contenute nel documento di valutazione dei rischi, così come richiesto da mesi in modo vano dai rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza”. L’aggressore non è stato nè identificato nè denunciato