

Manifesti con la scritta ‘Wanted’ e con i volti di Donald Trump, Benjamin Netanyahu e Giorgia Meloni sono stati affissi a Napoli in alcuni punti della città per iniziativa del ‘ Collettivo Argo’ che in un comunicato spiega: “Da oltre due anni Netanyahu porta avanti il genocidio in Palestina, sostenuto da Trump, Meloni e molti altri, e per questo vanno fermati subito”. Gli autori annunciano un corteo che nel pomeriggio partirà da piazza del Gesù contro il genocidio del popolo palestinese ma anche per la vicenda degli attivisti arrestati sabato scorso dopo la contestazione alla casa farmaceutica Teva alla Mostra d’Oltremare.
Proprio in relazione a quegli arresti, il movimento Napoli per la Palestina ha invece occupato la Sala Nugnes del Consiglio comunale in Via Verdi. “Il Consiglio comunale lo scorso 2 luglio aveva approvato all’unanimità una mozione che prevedeva la rescissione di ogni tipo di collaborazione con Israele da parte del Comune di Napoli – ricordano gli occupanti –. Ora deve assumersi le proprie responsabilità per aver disatteso la mozione che ha votato. Per questo stiamo chiedendo ai capigruppo del Consiglio comunale di convocare un tavolo pubblico in cui discutere delle loro responsabilità in merito alla mozione approvata e rinnovare l’impegno per cessare ogni complicità”.
“Nessun rapporto è stato interrotto – aggiungono gli attivisti -, anzi, i rapporti politici ed economici sono stati consolidati: dopo la venuta di Ehud Olmert e Gideon Sàar nella nostra città, la settimana scorsa è stata permessa la partecipazione della multinazionale Teva al PharmExpo che si è tenuto alla Mostra d’Oltremare e una semplice contestazione ha portato una durissima repressione e tre arresti”.
“La settimana scorsa – conclude il movimento – abbiamo presentato una lettera al Sindaco che spiega in punti cosa ci aspettiamo la sua amministrazione faccia per tenere fede all’impegno preso, cominciando dall’impedire il traffico di armi per il Porto di Napoli fino al boicottaggio delle passerelle sioniste che ancora ospita la nostra città. Al Comune di Napoli e alla Regione Campania diciamo che, dopo due anni di genocidio è il momento di agire”.


