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Nel cortile dell’Istituto Froebeliano applausi per i giovanissimi artisti di “Lo show delle macerie”

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C’è folla nel gran cortile dell’Istituto Froebeliano, alla Salita Stella, e qualcuno si ricorda di quelle scale antiche e di quello spazio ampio in cui ha imparato la parola scuola ed i suoi significati importanti. Non tutti sono stati bambini in quella scuola, ci si ritorna o ci si viene per la prima volta per uno spettacolo-evento, nuova impresa dei giovani artisti di Pùteca Celidonia cresciuti nello spazio accogliente del Rione Sanità con il loro gran progetto civile, dialogando con chi li accoglie e insegnando teatro e vita ai ragazzi.

Per “Lo show delle macerie”, nuova tappa di ’A voce d’o vico’, hanno lavorato a lungo insegnando bene il rapporto tra voce e corpo, gesto e parola, spazio e pensiero, hanno immaginato una terra disperata dove un popolo minuto sopravvive e sogna, hanno coinvolto nel loro pazzo percorso (pazzo perché libero, serio, convinto, incondizionato) persone autorevoli come Fabiana Alfieri preside dell’Istituto e la professoressa Sonia Fusco, che con attenta lungimiranza hanno dato in uso il gran cortile come fosse un teatro all’aperto in cui provare a costruire lo spettacolo.

Mica roba da poco, mica piccola fatica, ché in quest’anno, per costruire il loro spettacolo ispirato al celebre “Il piccolo principe” hanno coinvolto una sessantina di bambini e ragazzi di età compresa tra i sei e diciott’anni, un paio di centinaia di abitanti del Rione Sanità. Capobanda è stato Emanuele D’Errico, a firmare drammaturgia e regia, ed anche attore in uno scatenato e bel “rap” e capace di costruire una grande squadra con Clara Bocchino, Marialuisa Diletta Bosso, Monica Buzoianu, Vincenzo D’Ambrosio, Valentina De Giovanni, Matteo Sbandi e Francesca Somma, in scena per movimentate dinamiche e costruzioni forti d’intensità e movimento.

Tanto per dare una idea dell’impegno numeroso vissuto insieme a Edoardo Sorgente, protagonista in scena per eccellenza e coraggio a fare da motore ad un piccolo esercito sapiente formato da diciannove giovanissimi, bambini e i ragazzi del corso di teatro di Putéca, Carmen Avagliano, Carol Bellini, Grazia Bellini, Rebecca Biccari, Sofia Cannevale, Benedetta Ciaramella, Dalila Ciaramella, Sonia Esposito, Marco Grippa, Angelica Pia Marra, Guido Matrone, Gabriele Minei, Aldo Minei, Joele Montefusco, Lorenza Montefusco, Francesco Sacco, Benedetta Savino Buonocore, Daniele Silvestro, Pasquale Sorgente.

Sorprendenti perché bravi, sorprendenti perché attori disciplinati e attenti, capaci di rispettare tempi e spazi, di essere presenti senza sbagliare, senza rompere l’ordine e il disegno del bel progetto. Attori insomma e non imitazioni di un teatro impossibile a realizzare. Loro stanno in scena e recitano il tempo perso della giovinezza e la voglia di ritrovare felicitò, sono coscienza, rimprovero, speranza che non vuole guerra, sopravvissuti che vogliono pace, partecipi al gioco che Edoardo Sorgente gestisce nel calore dell’estate con energia da pioniere al polo.

Così si fa teatro. A volte con furore e certezza pacata di artisti consapevoli. È lezione di vita questo “Show delle macerie” e quella città semisepolta dalla polvere e dal tempo che ritorna a vivere come moria e vibrazione forte del teatro di questi tempi incerti di speranza. La scenografa Rosita Vallefuoco, Desideria Angeloni e Giuseppe Di Lorenzo a creare i linguaggi delle luci, il costumista Giuseppe Avallone hanno peso d’invenzione e linguaggio. Bisognerà poi dire delle musiche originali e del sound design di Tommy Grieco, che sono coinvolgenti ed orecchiabili e restano nel cuore e nella mente oltre il tempo dello spettacolo così che le si canta o fischietta andando a casa. E di un gran numero di altri che con competenza lieta fanno da “tecnici” del teatro, del pensiero, della costruzione, dell’amministrazione, organizzando questo bell’incontro che questa sera si ripete ancora, alle 21.

E poi sarebbe bello che ci fossero altre occasioni per vederlo e viverlo, lo spettacolo lieto che tanti hanno aiutato a fare e che sarebbe bello se restasse non soltanto nella nostra memoria ma potesse ripetersi ancora a insegnare che “insieme si può” anche se si è piccoli, e che, magari senza saperlo prima, è bello fare teatro.

Il progetto di quest’avventura è stato finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, Sustainable Cultural Innovation, ID PNRRBI-20230000412223/2 – CUP C61B23000630004 e realizzato da Putéca Celidònia in collaborazione con la RETE G.E.N.I.U.S.: Form&ATP, Agenzia Teatri, Fondazione Eduardo De Filippo, Università Telematica Pegaso.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/06/22/news/nel_cortile_dell_istituto_froebeliano_applauditi_i_giovanissimi_artisti_de_lo_show_delle_macerie-424685417/?rss

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