
File lunghissime e proteste: è la situazione che si vive oggi all’esterno degli scavi archeologici di Pompei, presi letteralmente d’assalto da migliaia di turisti, attratti anche dal fatto che, essendo la prima domenica del mese, l’ingresso al sito risulta essere gratuito. Una situazione che ha portato varie sigle sindacali delle guide turistiche operanti in Campania a diramare un comunicato attraverso il quale denunciando “l’attuale stato di disagio, figlio dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni di accesso al parco archeologico di Pompei”. Per gli operatori “già da anni i tre ingressi del sito soffrono la mole di visitatori in aumento costante. Il biglietto nominativo istituito il 15 novembre 2024 e l’entrata in vigore delle fasce orarie dal primo aprile, con il limite di visitatori giornaliero, hanno di fatto, purtroppo, peggiorato una situazione già al limite”.
Le guide, si ricorda nella nota di Associazione guide turistiche Campania, Confguide Campania, Federagit Confesercenti, Uiltucs Campania, Confsal e Agta, hanno denunciato “fin dall’inizio dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento di accesso al sito, l’insufficienza di spazi, casse, personale, tornelli, totem e strutture. In un sito archeologico patrimonio Unesco, con una media giornaliera di visitatori di almeno 15mila persone al giorno, le strutture esistenti risultano inadeguate e non consone. È inammissibile che centinaia di visitatori, quotidianamente, siano costretti ad attendere in fila sulla strada anche se già in possesso del ticket online. Che i gruppi accreditati debbano attendere almeno 45 minuti per entrare in possesso del biglietto davanti alla cassa preposta a causa del funzionamento di un software lento ed obsoleto. È altresì inconcepibile che i tornelli, pochi e lenti, provochino inevitabilmente una sorta di imbuto”.
“Riteniamo addirittura surreale – aggiungono ancora gli operatori – la situazione in alcuni varchi di accesso, dove nello stesso punto si concentrano visitatori che accedono al parco e altri che invece percorrono l’uscita, dando vita ad assembramenti difficilmente gestibili e atti a provocare finanche problemi di sicurezza e di incolumità di lavoratori e visitatori”.
Zuchtriegel: “Basta con il bagarinaggio”
Il Parco ricorda come oggi sia stato rispettato il limite massimo di ingresso al sito di 20 mila persone, in vigore dallo scorso 15 novembre, il che ha determinato una grande presenza di visitatori all’esterno degli ingressi.
“Vorrei ringraziare tutti i lavoratori e lavoratrici del Parco archeologico di Pompei – spiega Gabriel Zuchtriegel – in particolare i colleghi della vigilanza, delle biglietterie e dell’accoglienza, nonché gli operatori, le guide e tutti i visitatori e visitatrici grandi e piccoli. Oggi, in occasione della prima domenica del mese, c’era grandissima affluenza a Pompei, abbiamo in poco tempo raggiunto il tetto massimo del numero di visitatori, introdotto per motivi di sicurezza e tutela, e abbiamo dovuto sospendere per alcune ore gli ingressi, per riprendere nelle prime ore del pomeriggio”.
Zuchtriegel ha aggiunto: “Lo facciamo per salvaguardare un patrimonio unico e fragile. Grazie alla collaborazione di tutti siamo riusciti a gestire questa giornata; in mattinata c’erano delle file, e vedremo come migliorare la gestione degli afflussi. Ma una cosa deve essere chiara: il tempo in cui qualcuno fuori gli scavi rivendeva i biglietti ai turisti ignari anche nelle giornate gratuite e il sito era soggetto a fenomeni vari di bagarinaggio e speculazione sono finiti. Su questo c’è tolleranza zero e confermiamo il biglietto nominativo legato al tetto massimo giornaliero. Pompei non è un patrimonio da consumare come il petrolio, ma una fonte inestimabile di energia rinnovabile culturale da consegnare intatta alle generazioni future per ritrovarci le radici della nostra storia.”