

“Nelle guerre muoiono molte persone, anche bambini, e ogni bambino ucciso è una tragedia senza fine. Ma questa guerra è uno sterminio” . Così il famoso street artist Jorit ha spiegato il senso della sua ultima opera, raffigurata sulla facciata di un palazzo della città di Potenza, in via Verdi. Il murale rappresenta il volto di Hind Rajab, bambina di sei anni uccisa con la propria famiglia da militari israeliani durante la distruzione di Gaza nell’operazione di occupazione della striscia iniziata nel 2023. Un volto ormai noto a tutti, simbolo di un popolo e del suo annientamento. Un volto a cui oggi possiamo associare anche una voce grazie al film a lei dedicato, vincitore del Leone d’argento alla 82esima Mostra del cinema di Venezia.
“Settanta, ottanta, novantamila persone uccise, non si riesce a tenere il conto tra morti dirette e quelle causate dalla grave situazione igenico-sanitaria creatasi, oltre ventimila bambini trucidati – ha detto Jorit al completamento dell’opera – È l’annientamento di un popolo, un processo che dura da oltre ottant’anni. Non c’è nulla di paragonabile a quanto sta accadendo in Palestina. Se il mondo permette tutto questo, significa che non è cambiato nulla da quando i nazisti professavano il mito della razza ariana e della pulizia etnica. E io non posso accettarlo”.


