mercoledì, 1 Ottobre, 2025
18.1 C
Napoli

Regione, l’equilibrio da trovare tra sviluppo e difesa dell’ambiente

- Advertisement -https://web.agrelliebasta.it/la-mattina/wp-content/uploads/2021/01/corhaz-3.jpg

Nemmeno il tempo di festeggiare che già cominciano a volteggiare le precisazioni. A seguito del colloquio tra Elly Schlein e Vincenzo De Luca sembrava essersi materializzato improvvisamente un fertile campo larghissimo lungo il finora pallido orizzonte del centrosinistra. Il nuovo sol dell’avvenire sceso apposta a piedi dal Vesuvio. Fico candidato, riconoscimento dell’operato di De Luca e questioni accessorie tutte risolte. Ma subito il governatore ha smorzato gli entusiasmi, rigettando con ironia la patente di vigile urbano che, a suo dire, gli avrebbero appioppato per aver dato il via libera al candidato presidente dei 5 Stelle.

De Luca è uomo spiritoso e la sua è certamente una battuta che rivela come non tutto sia definito. E ci mancherebbe. Il confronto entra adesso nella fase più delicata, ma non è più possibile negare la sostanza di un accordo dal grande valore politico. Fare ora dei passi indietro imporrebbe, perciò, non il ricorso ai vigili urbani ma ai medici per qualche trattamento sanitario obbligatorio, spesso giustamente invocato proprio da De Luca avverso le castronerie di qualche suo avversario. Dunque, diamo per scontato che l’accordo ci sia. Il punto è ora declinarlo lungo principi di attuazione che siano in linea con il mutato quadro politico. In primis, il programma. Da cui è giusto partire prima di discutere di persone e di ruoli. La vastità dell’alleanza che si va delineando è certamente in linea con quanto da tempo ha insegnato il “modello Napoli”.

Uno spettro composito di sensibilità e di posizioni che tuttavia trova una convergenza nei principali punti del programma di governo. Questa è la linea da seguire. Con qualche focalizzazione. Il primo tema è trovare una sintesi efficace e incisiva su quello che sembra essere il nucleo centrale della vicenda. Ovvero, rendere conciliabile lo sviluppo economico della regione con modelli avanzati di sostenibilità ambientale e sociale.

È questo il vero snodo di qualsiasi approccio programmatico per i prossimi cinque anni. Trovare il più alto e condiviso equilibrio su questo tema sarà esiziale per la coalizione. Ben sapendo che, come visto già in questa fase preliminare, nessuno sarà in grado di porre veti che gli altri dovranno subire. E, dunque, soprattutto nel campo delle infrastrutture, dei trasporti, dell’ambiente, delle attività produttive come del bilancio dovrà essere chiaro che se da un lato in materia di sviluppo economico sarà impossibile assecondare posizioni meramente ideologiche per inseguire tentazioni passatiste, dall’altro indefettibile dovrà essere la centralità della salvaguardia dell’ambiente, dei lavoratori, del sistema generale di welfare e di tutela dei ceti deboli.

Roba per fegati forti e cervelli equilibrati. Con un ulteriore corollario. Si dovrà partire dai bisogni essenziali delle persone. E, perciò, prima di virare sul fantascientifico sarà opportuno assicurare ai territori la soddisfazione dei loro interessi primari: strade, fognature, trasporti, ospedali. Poi, gli ammennicoli vari. Un punto essenziale sarà anche la struttura della governance complessiva. Che dovrà garantire una maggiore collegialità rispetto al passato, premiare competenze e merito ovunque esse si trovino e quale che sia la maglia che indossino, recuperare personalità e saperi forse con troppa facilità esclusi o dimenticati, aprire la Regione a una politica inclusiva, partecipativa, aperta.

Decisivo da questo punto di vista sarà recuperare il potere di iniziativa e di proposta da parte dei territori, che non dovranno più limitarsi a recepire direttive troppo spesso calate dall’alto. Così come è fondamentale ricostruire quella filiera istituzionale tra Comune di Napoli, Città Metropolitana e Regione che può rappresentare il vero valore aggiunto delle esperienze di governo locale di questi anni. La tanto celebrata collaborazione istituzionale (ma in questo caso anche qualcosa di più) non dovrà essere solo uno slogan utile per far bella figura in occasione di qualche taglio di nastro ma azione concreta per obiettivi realistici, determinati, realizzabili. Un ultimo punto. Nel quadro di un sistema di tutela degli interessi generali e di valorizzazione delle singole peculiarità territoriali, che rappresentano la vera ricchezza della Campania, bisognerà ritornare a guardare a Napoli come all’essenziale punto di partenza e di arrivo per il futuro della regione. Napoli non deve e non può più essere trascurata.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/07/20/news/regione_l_equilibrio_da_trovare_tra_sviluppo_e_difesa_dell_ambiente-424742264/?rss

spot_img
spot_img

Cosa fare in città

Archivi