
“In politica, si sa, ogni parola pesa, ogni scelta viene scrutata, ogni gesto può diventare bersaglio. Mi si può accusare di molte cose, di essere troppo diretto, di avere posizioni scomode, di non cercare sempre il consenso facile. Ma non consento a nessuno di dire che io sia sessista. La mia storia parla da sola. Chi ha lavorato e lavora con me lo sa: nel mio team, nel mio gruppo politico e amministrativo, nelle mie battaglie, la parità non è un concetto astratto è pratica quotidiana”. Lo scrive in una nota Francesco Squillante, sindaco di Sarno (Salerno), in risposta alle accuse della consigliera comunale di Noi Moderati del Comune di Sarno, Maria Rosaria Aliberti.
“Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Sarno, il sindaco ha rivolto nei miei confronti espressioni apertamente sessiste, chiamandomi con tono sprezzante ‘miss’ e persino ‘comò’, in un crescendo di derisione che nulla ha a che vedere con il confronto politico. Non è la prima volta che accade. A ogni Consiglio, il sindaco trasforma l’aula in un teatro di provocazioni e offese rivolte all’opposizione”, aveva detto Aliberti. “Questa volta – aveva aggiunto – ha superato ogni limite, colpendo non solo me come persona, ma ogni donna che riveste un ruolo pubblico, ogni cittadina che crede nella dignità delle istituzioni. Sono una donna, un avvocato una consigliera comunale eletta dai cittadini. E non intendo restare in silenzio”.
Alla Aliberti era giunta la solidarietà di Pino Bicchielli, vicecapogruppo alla Camera di Noi Moderati nonché responsabile Enti Locali del partito: “È stata aggredita verbalmente dal sindaco Francesco Squillante, esponente Pd, che ha usato parole ed espressioni sessiste. Tali azioni, che non sono degne di un primo cittadino e non trovano giustificazione alcuna, sono da condannare senza sé e senza ma. Il sindaco dovrebbe chiedere pubblicamente scusa mentre il Pd dovrebbe prendere posizione”. “Totale vicinanza e solidarietà” anche da Ignazio Messina, vicepresidente nazionale Anci e portavoce di Noi Moderati.
Oggi la risposta del primo cittadino. “Questa accusa non è solo falsa, perché i termini devono essere contestualizzati e non estrapolati a piacimento, ma anche offensiva per chi ogni giorno combatte davvero contro il sessismo, quello vero, sistemico, radicato – spiega – Usare questa parola come arma politica, svuotarla per colpire un avversario, è un insulto al rispetto che dobbiamo alle donne e agli uomini che lottano per l’uguaglianza. Io rivendico le mie idee, ma rivendico anche il rispetto per tutti. Sul terreno del rispetto, non accetto lezioni da nessuno, men che meno dalla consigliera Aliberti”.
” È stata proprio la consigliera Aliberti – accusa a sua volta il sindaco – per l’intero Consiglio comunale a rivolgersi al sottoscritto, e quindi all’intera città, con termini oltremodo volgari e inqualificabili. (lo streaming del Consiglio è a disposizione di tutti). Comprendo che il momento elettorale imponga di cogliere ogni occasione per avere un pò di visibilità mediatica, ma a tutto c’è un limite, I fatti fortunatamente raccontano sempre la verità senza distorsione e i cittadini conoscono bene la storia di ognuno”.
“Non a caso hanno scelto chi promuovere alla guida di questa città e chi bocciare. Ciò detto, i teatrini li lasciamo agli altri – conclude – Noi abbiamo da lavorare seriamente e con responsabilità al benessere della nostra città. Buon primo maggio a tutti”.