
Il prefetto di Napoli Michele di Bari, d’intesa con il prefetto di Caserta Lucia Volpe, ha convocato una riunione interprovinciale di coordinamento delle forze di Polizia per il rafforzamento del dispositivo dei controlli in Terra dei fuochi. Alla riunione, tenuta nel pomeriggio in Prefettura a Napoli, erano presenti i vertici provinciali delle forze di polizia, il comandante regionale dei Carabinieri forestali, i comandanti provinciali dei Vigili del Fuoco, l’Incaricato del ministro dell’interno per gli incendi dolosi di rifiuti in Campania, il Comandante del 2° Raggruppamento Campania dell’Esercito-Operazione Strade Sicure, il comandante della Polizia metropolitana, i rappresentanti di Agea ed Enac.
Nel corso della riunione sono stati esaminati i primi risultati del piano straordinario dei controlli e del nuovo modello di prevenzione antisversamento e antiroghi, che ha già fatto registrare, negli ultimi mesi, un trend positivo con oltre il 25% di risultati in più rispetto all’anno precedente. “Nel solco delle indicazioni recate dalla sentenza Cedu del 30 gennaio scorso – spiega una nota della Prefettura di Napoli – l’intera organizzazione dei controlli è stata rimodulata, sostituendo ad un’impostazione puntiforme, con focus su singole aree, una strategia fondata sullo sviluppo di analisi specialistiche e di area vasta, a supporto della programmazione delle attività. Ciò per assicurare controlli più mirati per colpire le articolazioni (siti di stoccaggio, imprese che riciclano il materiale di recupero, itinerari di trasporto) del traffico di rifiuti e gli impianti produttivi e le filiere che maggiormente lo alimentano”.
Ulteriori direttive sono state quindi oggi impartite dai prefetti con l’obiettivo di “intensificare – nell’ottica della tolleranza zero – controlli sistemici, più diffusi e continuativi, curando di renderli quanto più imprevedibili e vigilando i siti di reiterato sversamento, anche al fine di aumentare il numero delle flagranze”. Sono stati conseguentemente distribuiti compiti specifici ad ogni forza dell’ordine coinvolta, “curando di mettere a fattor comune tutti i dati raccolti”. Nuove giornate dedicate a controlli massici saranno programmate “assieme ad una più pervasiva presenza di pattuglie sul territorio e a nuovi blitz, con apposite task force, su siti e impianti segnalati come obiettivi immediati, per sfruttare tempestivamente le informazioni già mature”. Una specifica direttiva riguarda la vigilanza, anche con utilizzo di fototrappole, delle aree più recentemente liberate da accumuli di rifiuti, per prevenire il riformarsi degli stessi. Un’attenzione particolare, aggiunge la nota, “è stata dedicata agli interventi nelle aree dei campi rom, con il concorso di più forze, per prevenire i processi legati al recupero di materiale illecitamente trattato e la crescita di potenziali punto di innesco di roghi”.
Ulteriore aspetto qualificante è l’apertura di un canale strutturato di comunicazione per valorizzare le informazioni provenienti dalle associazioni sul territorio. Sarà sperimentato un rapporto diretto tra Sala situazioni e analisi a supporto del Tavolo info-operativo presso il Comando Regionale Carabinieri forestali e referenti selezionati da associazioni e comitati, che fungeranno da punto di contatto e da filtro rispetto a dati e segnalazioni raccolti quotidianamente dalle realtà associative. Quanto alla implementazione della strumentazione tecnologica, l’intervento di Agea ed Enac garantirà l’utilizzo delle immagini satellitari e dei nuovi sistemi di gestione del territorio a disposizione della prima e il rinnovo delle autorizzazioni al volo dei droni dedicati al contrasto in Terra dei fuochi.