martedì, 6 Maggio, 2025
18.2 C
Napoli

Un’aula per Angelo Peluso, l’avvocato gentleman mai venuto meno alla sua onestà

- Advertisement -https://web.agrelliebasta.it/la-mattina/wp-content/uploads/2021/01/corhaz-3.jpg

La cerimonia è alle undici e trenta. Ma già mezz’ora prima non c’è posto nell’aula 113 del tribunale di Napoli che da oggi è intitolata ad Angelo Peluso.

E’ gremita da magistrati e avvocati, veterani e giovani, uniti nel ricordo di un uomo scomparso ormai da qualche anno ma mai dimenticato fra le toghe.

Per chi ha frequentato i palazzi di giustizia è davvero inusuale vedere una partecipazione così spontanea e massiccia di professionisti che si trovano spesso su accese sponde opposte e, soprattutto, autorevole. Peluso, il penalista gentleman, è riuscito anche in questo.

Angelo aveva una caratteristica rara. Non ti rovesciava mai addosso i suoi problemi, piuttosto, si prodigava per risolvere i tuoi, che ascoltava con partecipazione e comprensione. Lo faceva nel lavoro. Lo faceva nella vita. Difficile farlo parlare di sè, era naturalmente portato verso gli altri. E la folta partecipazione di questo lunedì di inizio maggio testimonia l’eredità di affetto e considerazione che ha lasciato dietro di sè.

Era un uomo che sapeva “ascoltare”, esordisce la presidente di corte d’appello, Maria Rosaria Covelli. Dote speciale e unica, aggiunge, per poi lasciare la parola al procuratore generale Aldo Policastro che parla di una figura “delicata, attenta e gentile, apprezzata da tutti”.

E non si può non cogliere il rimpianto dell’assenza nel tono del pg, che prosegue: “Fino contraddittore, opinionista che rappresentava anche il punto di vista di noi magistrati, profilo acuto e inclusivo, sì, lui era un signore vero, meglio: un avvocato-signore mai venuto meno alla sua onestà”.

E gli applausi scattano fragorosi e commossi. Policastro ricorda i suoi editoriali su “Repubblica Napoli”, ne sfoglia qualche pagina. Parla ancora del valore del penalista. “E’ il mio omaggio a un cittadino sensibile anche ai temi dell’ambiente e ad altri argomenti, è il mio omaggio a un grande avvocato”, conclude.

Si alternano altri interventi di alto livello – la presidente del tribunale Elisabetta Garzo, il vicepresidente dell’Unione camere penali italiane Nicolas Balzano, il presidente della camera penale di Napoli Marco Muscariello, di Carmine Foreste, presidente del consiglio dell’Ordine, che coordina i lavori – per poi giungere alle conclusioni, affidate a Claudio Botti, un cognome che da oltre un secolo rappresenta il gotha dei penalisti italiani.

Botti, il penalista di mille coraggiose battaglie in tribunale e fuori, talento e orgoglio, grinta e preparazione, parla con il cuore e gli occhi bagnati dalle lacrime.

Dice tante cose. “L’avvocato Peluso era un uomo mite ma diventava un leone quando doveva difendere i diritti di chi rappresentava”. Vero.

Botti parla a braccio in un turbinio di ricordi che hanno segnato la storia dell’avvocatura napoletana dagli anni Ottanta. Le ultime parole che dedica all’amico e collega scomparso ne descrivono perfettamente spessore e qualità: “Avvocato moderno, non amava retorica e formalismi, era leale e gentile con tutti, quanto schivo e delicato”. La moglie di Angelo, Antonella, anche lei avvocato, come il figlio Giovanni, presenti con l’adorata figlia Carolina, sono travolti da tanto affetto e stima.

Sono trascorse quasi tre ore dall’inizio della cerimonia ma nessuno ha lasciato l’aula 113.

Claudio si ferma, e si interroga: “Amico mio, spero che sarai contento di queste giornata…lo spero tanto”. E nell’aula 113 “Angelo Peluso” si alzano tutti in piedi per l’ultimo, lunghissimo applauso.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/05/05/news/un_aula_per_angelo_peluso_l_avvocato_gentleman_mai_venuto_meno_alla_sua_onesta-424167866/?rss

spot_img
spot_img

Cosa fare in città

Archivi