mercoledì, 20 Marzo, 2024
11.6 C
Napoli

Alla deriva per 40 anni, il flacone di detersivo arriva a Ischia

- Advertisement -https://web.agrelliebasta.it/la-mattina/wp-content/uploads/2021/01/corhaz-3.jpg

Insieme ad accendini variopinti, spazzolini, ciabatte e scarpe e, immancabili, grandi buste, ecco spuntare un flacone di detersivo in plastica degli anni ’80: deve aver viaggiato per decenni, per un tempo stimato di circa quarant’anni, prima di fermarsi sulla spiaggia nella baia di San Francesco, a Forio, sull’isola d’Ischia.

Qui è stato recuperato e smaltito dall’associazione giovanile PlasticLess, impegnata domenica scorsa, alla vigilia della Giornata Mondiale del Riciclo, in un’operazione volontaria di pulizia di una delle spiagge simbolo di Ischia.

“Abbiamo rimosso oltre 98 chili di materiali plastici, comprese microplastiche e polistirolo”, spiegano i volontari, che hanno condiviso la foto del datatissimo detersivo, qui trascinato dalle correnti delle ultime imponenti mareggiate, lanciando un nuovo appello per la riduzione dell’impatto dell’uomo sull’ambiente.

“Generiamo ogni anno 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica”, denuncia Marianna Castaldi, appena 23 anni, presidente di PlasticLess, una realtà spesso protagonista di azioni di pulizia dei litorali e delle scogliere e, in generale, di azioni di sensibilizzazione ambientale.

In questi giorni, peraltro, l’area marina protetta Regno di Nettuno (che comprende le isole di Ischia e Procida) distribuirà nuovi quantitativi di cassette per la pesca ecocompatibili, per un progressivo ma deciso abbandono del polistirolo. “Bisogna andare in questa direzione, non ci sono alternative”, spiega il direttore Antonino Miccio.

Ma il flacone di Cif ammoniacal diventato in queste ore virale è, purtroppo, in buona compagnia: lo scorso dicembre su una spiaggia di Pastena, quartiere della periferia est di Salerno, un’altra associazione ambientalista, “Voglio un mondo pulito”, aveva trovato un falcone del polivetro Sidol, un prodotto di largo consumo tra la metà degli anni ‘50 e i ’70, pubblicizzato già a partire dalla seconda metà degli anni ‘60 sul celebre “Carosello”, e uscito di produzione sul finire degli anni’70.

E la casistica, in Campania, è certo particolarmente consistente, tanto da ispirare il neonato “Museo del Danno”, un’esposizione itinerante dei rifiuti raccolti sulle spiagge, in particolare lungo il litorale domizio, e provvisoriamente ospitata dal Domizia Point del Varca d’Oro, sulla spiaggia di Varcaturo. C’è un po’ di tutto, e il format somiglia a quello di “Archeoplastica”, il progetto nato in Puglia dall’intuizione di una guida naturalistica di Ostuni, Enzo Suma, che raccoglie flaconi e lattine e provvede a datarli. Proprio come fossero reperti. Con un importante distinguo: l’interazione con gli ecosistemi può essere fatale.

In questo senso, i litorali della Campania potrebbero dargli soddisfazione: il ritrovamento di Forio, infatti, ha una serie di precedenti, per così dire, illustri. Nel 2022 un pescatore di Ercolano recuperò nel golfo di Napoli, a 160 metri di profondità, un sacchetto di patatine con data di scadenza in evidenza (novembre 1983) e uno slogan d’antan che inneggiava ai puffi. “Mica è la prima volta? – disse a Repubblica – Una volta ho trovato un involucro di liquirizie del 1979, con le reti a strascico tiriamo su di tutto”.

E nella sua specialissima collezione figurano, tra gli altri, anche un pacchetto di Yonkers di fine anni ’80 e una bottiglia di birra dalla più complessa datazione, certamente non meno di trent’anni. “Tra Capri e Ischia, al banco di Bocca Grande, c’è un vero e proprio cimitero sommerso di bottiglie di vetro”, aggiunse.

Nulla di sorprendente, del resto: l’ultimo dossier di Legambiente sul cosiddetto marine litter ha certificato la presenza di oltre 1900 rifiuti ogni 100 metri lineare di arenile. Insomma, lungo le 8 spiagge monitorate nelle province di Caserta, Napoli e Salerno su un totale di 31.800 mq di area campionata sono stati contati 15.513 rifiuti, una media di 1.939 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.

Con conseguenze nefaste sugli ecosistemi e sulla vita stessa degli animali marini, in primis cetacei e tartarughe: molte, tra quelle ricoverate al Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn, a Portici, hanno nello stomaco frammenti di plastica e rifiuti. Proprio come Leopoldo, il capodoglio morto spiaggiato a Ischia qualche anno fa: nel suo stomaco c’era un po’ di tutto, in primis plastica.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/03/19/news/alla_deriva_per_40_anni_il_flacone_di_detersivo_arriva_a_ischia-422339069/?rss

spot_img
spot_img

Cosa fare in città

Archivi