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Il fascino del Presepe vivente da Sorrento ai Monti Lattari, il tour dei più belli

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I pescatori e il mare al centro di Sorrento, un borgo di Gragnano che come un altro di Pimonte torna indietro di secoli. Così come le casette e i loro terrazzini con le donne che lavorano indossando antichi grembiuli e i bambini intenti a giocare. Non i più grandi, che ancora ragazzini hanno il compito di prendersi cura degli animali nei cortili.

Ha un fascino speciale il tour dai Monti Lattari alla Penisola sorrentina che conquista chi segue il calendario alla scoperta del Presepe vivente più bello. Ognuno con la sua storia e diverso dagli altri. Risultato della fantasia delle comunità che lo interpretano secondo tradizioni e regole trasmesse di generazione in generazione.

I volontari fanno risalire al 1960 la prima edizione della manifestazione che attira migliaia di persone nella zona collinare di Gragnano. A Caprile sono in 300 in questi giorni a partecipare per rinnovare la magia del viaggio nel tempo per ripercorrere i passi legati al mistero della Natività. “Il nostro segreto è nella bellezza dei nostri borghi, 10 mila metri quadrati di scene allestite nelle nostre case e nei nostri giardini”, spiega don Salvatore Savarese il parroco che diventa regista ogni anni nei mesi precedenti alla manifestazione. Che si ripeterà stasera 29 dicembre e poi il 30, il 1, 6, 7 e 8 gennaio.

Un’atmosfera di altri tempi che si respira anche a Casarlano. Un altro borgo, ma questa volta salendo nella parte alta di Sorrento. Quella che di solito i turisti non vedono. Trecento i figuranti coinvolti per raccontare la vita del passato. Curate nei dettagli le scenografie, il presepe è visitale oggi, poi il 30 dicembre.

I primi due giorni del 2024, ancora il 5,6,7, e anche dopo l’Epifania si continua infatti con le date del 12, 13 e 14 gennaio. Qui dietro le quinte lavora don Enzo Miglio e all’inaugurazione con il sindaco di Sorrento Massimo Coppola, c’era anche l’Arcivescovo Francesco Alfano. Effetti speciali ha “O Presepio” nei giardini della Cattedrale di Sorrento.

Qui i volontari coinvolti sono 180, ma l’effetto del mare che non ti aspetti assicurano la sorpresa. Ci si deve allontanare più chilometri dai centri abitati per immergersi in una realtà contadina ferma nel tempo, per raggiungere la Valle del Lavatoio di Pimonte. Che solo a Santo Stefano ha attirato 2 mila visitatori. Nel cuore dei Monti Lattari lungo un percorso circondato dal verde i momenti di vita di artigiani e pescatori avvengono in capanne di legno, mentre gli asini e gli altri animali da cortile divertono in particolare i bambini. Tre le date in cui si ripete l’evento il 30 dicembre e poi il 6 e il 7 gennaio.

Sempre i bambini sono stati protagonisti di un solo appuntamento che si è svolto a Vico Equense, nella frazione di Bonea. Ma per chi non c’è ancora stato le tappe possono essere tante con iniziative più piccole in molte realtà parrocchiali

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/12/29/news/il_fascino_del_presepe_vivente_da_sorrento_ai_monti_lattari_il_tour_dei_piu_belli-421778255/?rss

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