
nella Stazione Municipio delle Linee 1 e 6 della Metropolitana di
Napoli, si inaugura la mostra “Il
mare e l’acqua. L’oro azzurro di Napoli”
già esposta in occasione dell’edizione 2024 del Maggio dei
Monumenti nella Stazione Marittima e, in questa nuova esposizione,
integrata da pannelli descrittivi delle così dette “stazioni
dell’acqua” della Metropolitana di Napoli.
Si tratta delle
stazioni Municipio
delle Linee 1 e 6, Toledo
della Linea 1, Chiaia
e San Pasquale
della Linea 6.
Il mare ed in generale l’acqua ha
caratterizzato la storia urbana.
Il mito fondativo della sirena
Parthenope ricorda il legame inscindibile tra la nascente città di
Napoli e la tematica dell’acqua, un mito che ancora oggi identifica
la città e la sua popolazione.
È in questo contesto che è stato
realizzato il progetto 2024 che, oggi grazie alla collaborazione con
il Comune di Napoli e l’Azienda Napoletana di Mobilità, si amplia
ulteriormente con i temi del mare e dell’acqua evocati
suggestivamente dal design architettonico, dalle testimonianze
archeologiche e dalle installazioni d’arte delle quattro stazioni
della metropolitana.
“Il progetto ‘Il
mare e l’acqua
l’oro
azzurro di Napoli’, nasce
dall’idea
da un lato,
di far
conoscere il ruolo del Mar Mediterraneo nella storia, nell’arte
e nell’archeologia
e per lo sviluppo dei territori e, dall’altro,
valorizzare i siti gestiti da alcune Comunità
Patrimoniali, in cui il tema dell’acqua/mare
diventa un tema unificante.
Questa esperienza – sottolinea Massimo
Clemente, Direttore CNR ITC e
Direttore Scientifico di RETE Associazione per la collaborazione tra
Porti e Città – frutto di un
accordo interistituzionale, mostra come le Istituzioni Museali, i
centri di ricerca, le università
alla luce della Convenzione di
Faro del Consiglio d’Europa
sul valore del patrimonio culturale per la società,
possono contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale
materiale e immateriale, nonché
allo sviluppo di territori e comunità
attraverso il coinvolgimento di istituzioni, società
civile, associazioni, ecc. aprendosi al territorio circostante”.
“L’Università Federico II, il
Centro interdipartimentale di ricerca LUPT, laboratorio di
Urbanistica e di Pianificazione Territoriale ha promosso con gli
altri partner istituzionali la prima fase della costruzione del
percorso culturale e turistico sulle acque di Parthenope, declinato
nelle installazioni in Stazione marittima nel maggio 2024”, ha
ricordato inoltre Marina Albanese, direttrice LUPT Unina.
“L’Università ancora una volta
pone in essere un’attività di valorizzazione e coordinamento della
rete di siti culturali con il progetto universitario OBVIA-ExtraMann,
accogliendo e affiancando le 4 stazioni metro dell’arte che
anch’esse rappresentano il tema dell’acqua sotto diversi aspetti
storico artistici. Lo scopo è raggiungere i 400.000 contatti
quotidiani, quindi i 146 milioni di contatti annuali, della linea
metro ANM, al fine di offrire un’opportunità di conoscenza della
ricchezza del nostro patrimonio di civiltà per la crescita comune. Il Porto, le infrastrutture di trasporti, le istituzioni
scientifiche, gli enti territoriali guardano nella stessa direzione”,
sottolinea Daniela Savy, docente Unina Giurisprudenza e progetto
Obvia-ExtraMann.
“Il metodo è quello della ricerca
scientifica, dei linguaggi innovativi e della sperimentazione al
servizio della collettività. Le installazioni sono arricchite di
supporti digitali con mappe interattive che danno l’opportunità di
un approfondimento dei contenuti rendendoli più facilmente
accessibili”, sostiene Alessandra Pagliano, docente Unina DIARC.
“Il
progetto si prevede possa essere arricchito nel tempo da video che
illustreranno il sistema di tutte le stazioni metro e dei siti
Obvia-ExtraMann collegati alla risorsa acqua con linguaggio
design-oriented che, potrà descrivere il percorso dell’acqua
attraverso la città, mettendo in evidenza le sue diverse accezioni,
fisiche, simboliche, evocative e artistiche”, aggiunge Carla
Langella, docente Unina DIARC e progetto OBVIA-ExtraMann.
“L’esperienza delle stazioni
dell’arte ci conferma che la personalizzazione dei siti contribuisce
a rendere le stazioni non più luoghi di transito ma punti di
incontro con l’arte e la bellezza.” – ha ricordato il direttore
generale di ANM Francesco Favo – “Sono luoghi che possono generare
riflessioni, creare nuove sensibilità e, più in generale,
consentire alla cultura nel suo significato più ampio di avvicinarsi
alle persone. In questo contesto siamo stati lieti di ospitare la
mostra che sottolinea il rapporto tra le stazioni ed il tema acqua”.
“Le stazioni delle linee
metropolitane di Napoli, e Municipio in particolare, sono luoghi di
transito complessi, perché concepiti per essere strettamente
interconnessi con i luoghi strategici della città ed il sistema
della mobilità urbana nel suo sviluppo articolato.” – ha concluso,
infine, l’assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza – “Ben vengano,
pertanto, le iniziative capaci di far fermare i cittadini ed i
turisti curiosi di approfondire temi progettuali e semantici che
hanno scandito il lungo percorso di ideazione e realizzazione delle
stazioni”.
Inoltre, la piazza ipogea è funzionale al collegamento con la Stazione Marittima attraverso il sottopasso pedonale con i resti dell’antico “molo grande” o molo angioino.
Per quanto riguarda la Stazione Toledo, progettata da Oscar Tusquets, questa valorizza la suggestione della discesa nel sottosuolo: dal nero, allusione all’asfalto della città contemporanea, ai toni caldi della terra e del tufo, fino alla quota 0, il livello del mare, segnalato dal passaggio da mosaici di un azzurro sempre più intenso man mano che si procede in profondità.
Sulle pareti della hall “sommersa”, illuminata dal Crater de luz, si possono ammirare le Olas, le onde in rilievo progettate da Tusquets, mentre i light box di Bob Wilson, By the sea… you and me, riproducono l’immagine di un mare increspato dal movimento continuo delle onde.
“Una vertiginosa discesa a mare”, così è definita la stazione San Pasquale dal suo progettista, Boris Podrecca, che ne evidenzia anche la forte “osmosi tra architettura e arte, con quest’ultima che contribuisce a spiegare agli utenti che ci troviamo davvero sott’acqua, ovvero al di sotto del livello del mare”.
Il compatto volume centrale richiama l’immagine di un’antica imbarcazione posata nelle profondità marine.
L’idea della nave inabissata è sottolineata dalla presenza di una rete metallica superiore, che assume quasi l’aspetto di una vela, e dall’intervento artistico di Peter Kogler, che evoca – attraverso i toni dei blu ed un pattern di forme “liquide” – le onde del mare.
La stazione Chiaia, progettata da Uberto Siola, è un edificio interrato con funzione anche di collegamento pedonale tra due diversi livelli della città.
Lo scavo di questo imponente “pozzo” ha riportato alla luce i preziosi resti di un tronco dell’acquedotto Augusteo, visibili al piano più alto della stazione.
L’intervento artistico di Peter Greenaway, un viaggio mitologico “dai Cieli dell’Olimpo alle profondità misteriose degli Inferi”, evoca il mondo culturale antico associando ogni piano ad una divinità e ad un colore: il regno di Nettuno è connotato da un intenso blu cobalto che riveste gli ambienti intorno alla rampa elicoidale.
Sul parapetto della rampa un verso del poeta Ovidio – “Est in aqua dulci non invidiosa voluptas” – sta a ricordarci il piacere puro e insostituibile che l’acqua offre all’uomo.
Fonte: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/54180