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Napoli, quartiere mobilitato per Henry Bruno: il migrante ipovedente che ha perso la sua casa

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A volte sono invisibili, spesso non ci accorgiamo neppure di che faccia abbiano. Bruno è uno dei tanti che si incontrano per strada. Vende fazzolettini ogni giorno, domeniche comprese. Non aveva né nome né storia, fino a quando un’insegnante dell’Istituto Isabella d’Este Caracciolo alle Fontanelle, Tania de Luca, non ha postato sul gruppo facebook “Abitanti di Frullone San Rocco e dintorni” un messaggio: “Aiutate Bruno! Se passate per…” e via il racconto di parte della triste storia dell’uomo.

Bruno, il venditore di fazzoletti con grossi problemi agli occhi, ora è una figura ben conosciuta all’angolo del Frullone con Miano nell’area Nord della città. La sua storia è segnata da una serie di sfide e tragedie che hanno reso la sua vita un cammino molto difficile, ma il quartiere si è unito per cercare di dargli almeno sollievo.

“Dovremo cercare di aiutarlo. – spiega Tania, quando la contattiamo- In quelle condizioni e alla sua età non può lavorare all’addiaccio o sotto quaranta gradi e, soprattutto, per lui spostarsi è troppo pericoloso. E’ necessario cercare per lui una soluzione diversa, più adatta alle sue esigenze”.

Originario del Congo, Henry Bruno, questo il suo nome completo, oggi sessantenne, un tempo aveva una casa in quella zona. Ma a causa dei suoi problemi agli occhi, ha vissuto un’esperienza traumatica quando la sua abitazione è andata in fiamme complice il cattivo utilizzo del fornellino a gas di cui si serviva per preparare i suoi pasti. Questo incidente lo ha costretto a perdere la sua abitazione, e da allora ha dovuto cercare rifugio altrove.

Ora Bruno si trova a dormire e cenare al centro La Tenda alla Sanità, ma la sua situazione è complicata dai problemi di mobilità derivanti dalla sua limitata capacità visiva. Indossa sempre occhiali scuri e un grosso cappello di lana fino agli occhi, rendendo evidente la sua difficoltà a vedere. Ciò lo rende particolarmente vulnerabile quando si sposta, perché rischia di essere investito visto che non è in grado di percepire bene ciò che gli sta intorno.

La sua situazione si è complicata ulteriormente dal momento in cui ha smesso di recarsi all’Asl di Scampia, distretto 29, per ottenere le medicine necessarie alla sua patologia. La difficoltà a muoversi lo ha reso incapace di raggiungere il centro medico per ritirare le prescrizioni. Inoltre, le spese che comporta il pagamento delle medicine hanno complicato l’accesso alle cure necessarie.

Tuttavia, di fronte a queste sfide, il quartiere si è mobilitato per aiutare Bruno. Si sono organizzate iniziative per garantire la sua sicurezza durante gli spostamenti, chi può lo aiuta con un passaggio in auto quando stacca dal lavoro, oppure offre un supporto nella gestione quotidiana delle sue necessità. Anche l’aspetto economico è stato affrontato, cercando di garantire che Bruno possa ottenere le medicine di cui ha bisogno, grazie a una staffetta creata da persone dal cuore grande e la collaborazione di alcuni dipendenti della Asl di Scampia. La solidarietà dimostrata dalla comunità locale ha fatto sì che Bruno non si senta più solo di fronte alle sue difficoltà. Anche se c’è ancora molto da fare, è alla ricerca di un lavoro che possa migliorare le sue condizioni vita.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/02/03/news/napoli_il_rione_sanita_si_mobilita_per_henry_bruno_il_migrante_ipovedente_che_ha_perso_la_sua_casa-422050919/?rss

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