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Napoli, si aggrava la posizione di Marino junior: per il pm è un capoclan a Secondigliano

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Nei giorni scorsi si era parlato di lui per la sua amicizia giovanile con Emanuele Palumbo in arte Geolier, il cantante che ha sbancato il festival di Sanremo con un secondo posto che ha fatto rumore più di una vittoria. Ma Crescenzo Marino detto “Crescenzino”, ventisettenne figlio di Gennaro detto “Mcckay”, esponente di primo piano dell’ala scissionista della camorra di Secondigliano, ha potuto seguire solo in televisione, dalla cella del carcere di Catanzaro dove è recluso, il successo del ragazzo insieme al quale è cresciuto nel rione Gescal. E adesso Marino junior deve fare i conti con un aggravamento dell’accusa di associazione mafiosa per la quale è imputato davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale.

Secondo la Procura, “Crescenzino” non può essere considerato un semplice componente dell’organizzazione camorristica che fa capo alla sua famiglia e da anni gestisce l’affare della droga nel rione “Case Celesti”. All’udienza di mercoledì scorso, il pm Lucio Giugliano ha chiesto di modificare la contestazione nei confronti del giovane Marino da partecipe dell’associazione mafiosa in “capo e promotore”. Va dunque ritenuto un boss, secondo gli inquirenti, che hanno raccolto agli atti del procedimento anche le dichiarazioni di due nuovi collaboratori di giustizia, Pasquale Cristiano detto “Pick Stick” e Salvatore Roselli.

La prossima udienza è fissata per il 6 marzo. La parola passa ora alla difesa che potrà replicare alle argomentazioni della Procura ed eventualmente chiedere il giudizio abbreviato. All’inizio del processo, a ottobre 2022, l’avvocato Luigi Senese, che assiste Crescenzo Marino, aveva depositato in cancelleria una lista di testimoni che contava i nomi di ventuno persone. Costoro, nelle intenzioni del legale, avrebbero potuto rendere a dibattimento dichiarazioni a favore dell’imputato.

Nell’elenco figurano imprenditori, un calciatore attualmente svincolato e sette cantanti della generazione di rapper napoletani con i quali Marino ha intrattenuto rapporti di amicizia. A cominciare proprio da Emanuele Palumbo detto Geolier. L’avvocato Senese ha poi deciso di rinunciare alla testimonianza del cantante ritenendola irrilevante ai fini del processo, pertanto l’artista non sarà sentito in aula.

Geolier, va chiarito, non è mai stato in alcun modo lambito dalle indagini, condotte dal pm Lucio Giugliano con il pm Maurizio De Marco, che hanno coinvolto Crescenzo Marino o i suoi familiari, come il padre Gennaro Mcckay, detenuto da quasi vent’anni, o la zia acquisita Tina Rispoli, vedova di Gaetano Marino (fratello di Gennaro, ucciso in un agguato a Terracina il 23 agosto del 2012) e attuale moglie del cantante neomeolodico Toni Colombo, entrambi in cella da quattro mesi nell’ambito di un’indagine su presunte collusioni con la camorra. Nessuna di queste vicende ha mai riguardato il rapper, che al rione Gescal è cresciuto e ha scelto di continuare a vivere, scegliendo la strada che amava: quella della canzone.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/02/17/news/napoli_marino_junior_secondigliano_case_celesti-422155118/?rss

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