«Vigileremo giorno e notte. L’attenzione per l’allarme attentati su chiese, piazze e gli hub dei trasporti è massima», assicura il prefetto di Napoli Michele Di Bari. Pronto un piano con una mappa precisa di tutti i luoghi a rischio tra Napoli e provincia, nelle ore che precedono il picco di arrivi di turisti per le festività di Pasqua. Di Bari ne parla con “Repubblica” appena terminato, ieri alle 13, un Comitato per l’ordine della sicurezza e l’ordine pubblico convocato su un livello di allerta, che si è alzato dopo l’attentato in Russia.
«Potenzieremo i controlli in tutti i posti ritenuti sensibili. E non solo. Abbiamo stilato un elenco degli eventi più affollati, che quindi possono essere presi di mira con maggiore facilità», dice. Scatterà già dalle prossime ore, perciò, un potenziamento delle verifiche su chi arriva in aeroporto o nelle stazioni per l’allarme terrorismo che, dopo l’attacco rivendicato dall’Isis in una sala concerti di Mosca, ha alzato il livello di allerta in tutta Europa.
Segnalati tutti i posti ritenuti sensibili rispetto a possibili attacchi terroristici, ora che Napoli è considerata tra le capitali del turismo internazionale. Ma anche per prevenire episodi di criminalità, visti i numeri dei turisti attesi, soprattutto stranieri, a partire da oggi. «Con quanto sta accadendo in Europa per Pasqua è necessario un rinnovato impegno da parte di tutti.
In queste ore sarà massima l’attenzione sull’aeroporto di Capodichino, i porti, in particolare quello di Napoli e le stazioni ferroviarie», ripete il prefetto entrando nel dettaglio. Nella sola città di Napoli in questa settimana sono previste 200 mila presenze. Solo a Capodichino, dal 29 marzo stimati 175 mila arrivi, prevalentemente dall’estero.
Per essere sicuro che nulla possa sfuggire Di Bari, ieri mattina, ha riunito attorno allo stesso tavolo nel Palazzo del Governo tutte le forze di polizia, compresi i vertici delle Capitanerie di porto e l’assessore alla sicurezza del Comune di Napoli Antonio De Iesu.
«Abbiamo messo a punto un forte coordinamento delle forze in campo. E anche i vigili urbani a Napoli faranno parte della rete, come i 120 militari in più che il ministro Piantedosi ci ha già inviato. Saranno tutti dislocati nei luoghi indicati», spiega entrando nel dettaglio con “Repubblica”. E nella lista degli obiettivi sensibili da monitorare, con Piazza Garibaldi punto nevralgico la stazione, sono stati inseriti i luoghi di culto. Maggiore vigilanza ci sarà, sin da subito, davanti alle chiese che, con le loro opere d’arte attirano folle di turisti, oltre ai fedeli. «Ci siamo posti anche il tema dei molti appuntamenti religiosi in corso nei prossimi giorni», specifica Di Bari.
Perciò sul tavolo in Prefettura durante l’incontro tecnico è arrivato anche il calendario delle principali iniziative previste durante queste festività. «A cominciare dalle processioni di Pasqua», dice il prefetto. Riti che, in penisola sorrentina e in isole come Procida con il fascino di una tradizione secolare, attraggono visitatori da ogni parte della Campania. Che si sommano ai turisti. «Abbiamo deciso di aumentare i controlli anche a Sant’Anastasia nel giorno del lunedì in Albis, in quel comune del napoletano sappiamo che arrivano migliaia di persone», è uno degli esempi fatti da Di Bari per spiegare come funziona il piano.
Più controlli quindi per garantire la processione nota per la presenza dei “fujenti”, cioe’ gruppi di devoti in pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna, dove negli anni scorsi i clan sono riusciti ad introdursi con omaggi ai boss locali. Ma spiega il prefetto «per monitorare i luoghi ritenuti sensibili non abbiamo chiesto più uomini. Dislocheremo piuttosto le forze che abbiamo in modo da garantire la sicurezza dove è necessario».
E nella mappa dei luoghi sensibili, sono stati inseriti anche i nodi autostradali e stradali ritenuti strategici. Come la statale che porta in penisola sorrentina. Per il momento in costiera non entrerà in vigore il provvedimento delle targhe alterne. Misura ritenuta inefficace da più sindaci dei comuni sorrentini, dopo il flop dell’anno scorso. «Abbiamo anche in questo caso deciso per più agenti in modo da garantire la sicurezza stradale», ripete Di Bari.
«Intanto – conclude il prefetto di Napoli – abbiamo ottenuto il risultato di garantire la sicurezza di medici e infermieri negli ospedali di Castellammare di Stabia e al San Paolo di Napoli; nella prima decade di aprile arriverà il drappello di polizia»