
“Oggi l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia – attraverso i propri canali social ufficiali – ha parlato di una presunta ‘ucrainizzazione dell’Italia’, utilizzando un’espressione polemica e strumentale che rovescia deliberatamente la realtà dei fatti. Il riferimento è a un convegno svoltosi a Napoli, presso l’Università Federico II, dichiaratamente filorusso e organizzato dall’Anpi, con la partecipazione del professor Angelo D’Orsi e di Alessandro Di Battista”. Lo dichiarano gli attivisti pro-Ucraina di Ora!, Azione, Più Europa, Radicali Italiani e Liberi Oltre Le Illusioni Aps, che erano presenti al “convegno filorusso” promosso da Anpi all’Università di Napoli.
La nota prosegue: “È un dato storico e politico incontestabile che sia stata la Federazione Russa a invadere militarmente l’Ucraina, violandone la sovranità nazionale e dando avvio a un conflitto che ha provocato migliaia di vittime civili, distruzioni diffuse e una grave crisi umanitaria tuttora in corso”. Per questo gli attivisti “chiamano direttamente in causa il governo italiano”, rivolgendo “un appello al ministro della Difesa Guido Crosetto e al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani affinché assumano una posizione pubblica, chiara e inequivocabile”.
“Difendere il diritto dell’Ucraina a resistere all’aggressione non è propaganda, ma affermazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e dei valori su cui si fondano le democrazie europee”, afferma Michele Boldrin, segretario nazionale del partito Ora!. “Il silenzio, di fronte a un’aggressione militare in corso e a episodi di intimidazione contro chi sostiene il diritto dell’Ucraina a difendersi – sottolineano i partecipanti pro-Ucraina – rischia di essere interpretato come un arretramento politico e culturale rispetto ai valori di libertà, democrazia e rispetto del diritto internazionale che l’Italia afferma di difendere”.
“Il 22 dicembre scorso – rimarcano gli autori del comunicato – siamo stati aggrediti verbalmente e fisicamente da alcuni organizzatori del convegno. Ci è stato inoltre impedito di porre domande ai due relatori, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, trasformando un evento ospitato in un ateneo pubblico in uno spazio di intimidazione e negazione del confronto democratico”.
La presenza del gruppo pro-ucraino, continua la nota, “si è conclusa con le parole ‘Ora e sempre Resistenza’, a richiamare la memoria della lotta partigiana e dei suoi valori fondanti: libertà, opposizione all’invasione, difesa dei popoli aggrediti”. “Valori che appaiono oggi traditi proprio da chi si richiama a quella memoria, mentre si criminalizza chi sostiene il diritto dell’Ucraina a resistere a un’aggressione militare, arrivando persino a giustificare o minimizzare atti di violenza e intimidazione” concludono gli attivisti.
Sulla vicenda torna anche Matteo Hallissey, presidente di Radicali e +Europa: “’Un inquietante episodio di vessazionì: così l’ambasciata russa in Italia descrive il flash mob a cui ho partecipato alla Federico II a Napoli, organizzato da studenti, comunità ucraina e attivisti di +Europa, Radicali, Ora!, Azione e Liberi Oltre. Dopo aver atteso la fine degli interventi di Di Battista e D’Orsi, avevamo tentato di porre al professor D’Orsi una semplicissima domanda, alla quale peraltro ancora non ha risposto: cosa ci faceva due mesi fa a Mosca ad applaudire Putin alla cerimonia per i 20 anni di Russia Today”.
“Per Mosca – prosegue Hallissey -, questo episodio non sarebbe altro che il sintomo della pericolosissima ‘ucrainizzazione’ del nostro Paese che, un invio di aiuti dopo l’altro, starebbe finendo per assomigliare sempre di più a Kyiv. Purtroppo non vedo in Italia dilagare il desiderio di libertà e di democrazia che anima la resistenza del popolo ucraino. Vedo semmai – aggiunge – il fastidio di qualche nostalgico per le domande alle quali non si vorrebbe dover rispondere e che arriva persino ad aggredire chi le pone. Un fastidio che mi ricorda molto l’atteggiamento di un certo Paese. E non è l’Ucraina”.
E alla fine anche il leader di Azione Carlo Calenda dedica un nuovo post al sequel dei fatti della Federico II. “Questi buffoni dell’Ambasciata russa – scrive su X -, rappresentanti di un regime fascista, imperialista e assassino, si lagnano per la contestazione pacifica fatta a un gruppo di loro accoliti riuniti dall’Associazione Nazionale Pro Imperialisti (ANPI), da parte di militanti di Azione e di Matteo Hallissey. Voi li pagate e noi li contestiamo. Fatevene una ragione”.


