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Pronto soccorso chiuso a Boscotrecase, dopo la morte della neonata scatta la protesta: “I politici ci uccidono, ci dobbiamo svegliare”

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Tanta rabbia. Chiedono da mesi che riapra il loro pronto soccorso, chiuso durante l’emergenza Covid e mai più riaperto. Si sono ritrovati questa mattina per un flash mob davanti all’ospedale di Boscotrecase un centinaio di persone.

“Dovete svegliarvi, possiamo essere più forti di tutta la politica messa insieme. Smettetela di dormire, qui è in gioco il nostro diritto alla salute”, dice una signora urlando a chi non c’è. A quanti in questi giorni si sono mobilitati sui social, disertando però la manifestazione di oggi.

Una protesta che si è riaccesa sull’onda emotiva provocata dalla morte di una neonata di tre mesi il 23 dicembre con la corsa disperata del papà diretto ad un pronto soccorso che non c’è più da tre anni. E poi l’arrivo nell’ospedale di Castellammare dove i medici hanno accertato la morte della bimba. Che ha spinto la procura di Torre Annunziata ad aprire un’inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati i due pediatri a cui i genitori della neonata si erano rivolti prima della corsa disperata verso un ospedale.

Tra i presenti gli ultrà del Savoia, l’associazione delle Mamme vulcaniche e i cittadini. Affisso al muro esterno uno striscione con scritto “C’avite accise a salute” frase emblematica che riassume concretamente il sentimento di rabbia della comunità per la mancata riapertura del Pronto Soccorso. Le parole più dure verso i politici.

Nei confronti del senatore dei CinqueStelle Orfeo Mazzella, l’unico presente, accusato di non fare abbastanza. Ma soprattutto dirette al presidente della Regione, Vincenzo De Luca e alla sua maggioranza per la scelta di non riaprire il presidio di emergenza. “È uno sciacallaggio politico, a tre minuti c’è il pronto soccorso di Castellammare”, ha detto ieri il governatore nella conferenza stampa di fine d’anno.

“La colpa è nostra, qui ci doveva essere mezza Torre Annunziata e occupare l’ospedale”, dice convinto un manifestante. Ma la scarsa partecipazione a poche ore da Capodanno non fa alzare bandiera bianca ai manifestanti, che rilanciano.

“Il nostro obiettivo – dichiara Mimmo Sella – è di costituire un presidio permanente. Non ci fermeremo, combatteremo per la riapertura. Questo è solo l’inizio di un movimento di protesta che si arresterà solamente quando otterremo la riapertura”.

L’appuntamento è a stretto giro, il 2 gennaio in Villa Comunale a Torre Annunziata annunciata un’altra riunione organizzativa. “Non abbiamo ancora fissato una data, ci incontreremo martedì per discutere i dettagli tecnici e decidiamo”, dicono i promotori. “Ci fermeremo quando il pronto soccorso sarà riaperto”, urla più forte da un megafono uno dei promotori.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/12/30/news/pronto_soccorso_chiuso_a_boscotrecase_dopo_la_morte_della_neonata_scatta_la_protesta_i_politici_ci_uccidono_ci_dobbiamo_-421785698/?rss

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