
Giovedì 10 aprile alle ore 15.30, presso la sede de Distretto Aerospaziale della Campania (DAC) in Confindustria Caserta (Via Roma, 17), sarà firmato un protocollo d’intesa tra il DAC e la Fondazione Convivenza Vesuvio.
L’obiettivo dell’accordo è coniugare la sicurezza dei cittadini con la rigenerazione sociale ed economica dei territori interni della Campania, in particolare quelli a rischio vulcanico e spopolamento.Grazie al contributo del Distretto – che riunisce oltre 30 grandi imprese, 150 PMI, 5 università e 5 centri di ricerca di rilievo internazionale – la Fondazione potrà contare su un’assistenza tecnica di alto profilo per l’analisi di dati satellitari e il monitoraggio con droni. Tecnologie avanzate saranno messe al servizio della pianificazione di scenari dinamici di evacuazione, redistribuzione territoriale e sviluppo sostenibile.
“L’emergenza Vesuvio non è solo una questione di protezione civile – sottolinea Luigi Carrino, presidente del DAC – ma una vera e propria sfida di innovazione e coesione sociale. Vogliamo mettere le nostre competenze al servizio di una visione ampia e partecipata, dove la tecnologia contribuisce alla resilienza dei territori e alla qualità della vita dei cittadini”.“Non siamo in contrapposizione con la Protezione Civile Nazionale, che punta alla salvaguardia delle persone – spiega Vincenzo Coronato, Presidente della Fondazione Convivenza Vesuvio -, noi vogliamo tutelare il lo sviluppo economico e professionale espresso dal diciotto comuni della Zona Rossa”.La proposta della Fondazione Convivenza Vesuvio, recepita nel PTR (Piano Territoriale Regionale, LR 13/2008) prevede un gemellaggio funzionale con le aree della regione soggette a spopolamento, come l’Alto Casertano, l’area Sud della provincia di Salerno, l’Est Sannio e l’Alta Irpinia, dove c’è un surplus di 165mila alloggi.Il protocollo coinvolgerà fin da subito i comuni vesuviani di Ottaviano, Terzigno, Cercola e Boscoreale. “Vogliamo creare una sorta di incontro tra domanda e offerta, garantendo a queste comunità la permanenza in Campania – aggiunge Coronato -. Per questa ragione proponiamo esercitazioni annuali per 40mila persone che dovranno raggiungere i paesi gemellati e rientrare la sera, garantendo, grazie alle competenze e alle tecnologie del DAC, la migliore gestione dei flussi e deflussi”.“Ritengo che questo protocollo d’intesa sia un atto di grande importanza, che riguarda un tema più che mai di attualità e che richiede una collaborazione tra istituzioni operanti sul territorio, al fine di affrontare nel migliore dei modi l’emergenza Vesuvio – afferma Carlo Marino, Sindaco di Caserta e Presidente di Anci Campania -. I Comuni hanno un ruolo centrale nell’attività di prevenzione dei rischi ed è opportuno un coinvolgimento diretto delle strutture tecniche dell’Ente e dei nuclei di Protezione Civile”.
“Non basta raccogliere dati o disegnare mappe – conclude Carrino – serve un approccio integrato, in cui scienza, istituzioni e comunità lavorano fianco a fianco per costruire una Campania più sicura e più viva”.L’intesa sarà aperta al coinvolgimento di enti locali, università e partner nazionali ed europei, promuovendo una rete di collaborazione stabile e orientata alla co-progettazione.Un passo importante verso una Campania più innovativa, più consapevole e più resiliente, dove l’alta tecnologia diventa alleata del territorio.