Due ragazzi sono inghiottiti dalla strada che si aspre sotto la loro auto. Se la cavano con tanto spavento e qualche graffio. Altri due giovani vengono travolti da un fiume di fango che esce da una parete del B&B dove dormivano. Anche in questo caso, terrore, contusioni, ma soprattutto un grande sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.
La voragine che si apre poco prima delle 5 del mattino in via Morghen poteva segnare un bilancio ben più tragico. Oltre a squarciare la strada che porta su a San Martino, e a gettare nel caos il Vomero, e a lasciare senza acqua per l’intera giornata migliaia di famiglie, ristoranti e negozi, l’ennesima voragine, la terza in poche settimane nella zona collinare, scatena polemiche e dubbi. Servizi idrico ripristinato quando ormai era piena notte. E scatta l’inchiesta della VI sezione della Procura coordinata dall’aggiunto Simona Di Monte.
Fascicolo aperto per disastro colposo con la Procura che per ora ha chiesto la messa in sicurezza dell’area. La strada cede intorno alle 4,30 del mattino. Inghiottendo un’auto in sosta e la Yundai sulla quale viaggiano Giulio delle Donne, 23 enne consigliere della municipalità 5, e Luca Casolla che è alla guida. I due sono tirati fuori dal “buco”, prima che gli precipiti addosso un palo della luce e un albero, da due militari del Raggruppamento Campania dell’Esercito impiegato in “Strade sicure”. Ma l’acqua continua a sgorgare, spacca il terreno e sfonda come una cascata di fango e detriti il muro di un b&b al piano terra della sottostante via Solimena. E qui travolge la famiglia D’Aria che era arrivata da Legnano per festeggiare gli 85 anni della nonna. Due fratelli finiscono in ospedale, ma per fortuna vengono dimessi poco dopo. Gravi i disagi, invece, per la strada chiusa in un quartiere già ferito dalla voragine di pochi giorni fa sempre in via Solimena. Sgomberati due edifici, quello di via Morghen, al civico 63, dove si è verificato il cedimento, abitato da circa 60 persone, e quello di via Solimena, civico 9, circa 10 residenti. Sul posto arrivano i vigili del fuoco, la polizia municipale e la Protezione civile e i tecnici dell’Abc, l’azienda idrica comunale. E dalle verifiche di questi ultimi si annuncia battaglia. L’Abc sostiene che «la fognatura principale è perfettamente integra e non ha subito alcun danno» e avanza l’ipotesi che a causare il crollo possa essere stata «un’immissione privata su quella pubblica». Secondo i tecnici del Comune, inoltre, si è rotta una tubazione di acqua di 120 centimetri ma la condotta fognaria non ha subito danni. La rottura ha determinato il livellamento del terreno e l’acqua in pressione poi ha invaso il b&b che era sotto. Operazione complicata anche tirare fuori dalla voragine le due auto con una grande gru dopo che è stato tagliato un albero sull’orlo della buca. Le indagini dovranno appurare anche se a causare il cedimento sia stato una condotta privata allacciata a quella pubblica, come ipotizza Abc, se sono avvenuti interventi abusivi. Alcuni residenti della zona denunciano infiltrazioni nei palazzi e lavori eseguiti in zona. Occhi puntati il cedimento del muro del b&b. La Procura non esclude alcuna ipotesi. Sotto accusa, comunque, finisce la fragilità del sottosuolo cittadino e delle condotte idriche con il terzo cedimento in pochi settimane avvenuto nella zona e il quinto in un mese in città. Ed è polemica con le amministrazioni comunali presenti e passate che finiscono nel mirino della polemica. Chiedono interventi a salvaguardia del quartiere Enzo Perrotta, presidente del centro commerciale Vomero-Arenella e la responsabile di Confcommercio, Giorgia Forte. «Questa vicenda ci impone una riflessione seria sulla situazione degli impianti. Va avviato un monitoraggio serio» dice Clementina Cozzolino, presidente della municipalità 5. Appello che lancia anche Gaetano Simeone, presidente commissione Infrastrutture: «Bisogna intervenire subito con un sondaggio su tutta le rete idrica». Intanto, Codacons annuncia di volersi costituire «parte offesa nell’inchiesta». I consiglieri comunali di Forza Italia, Iris Savastano e Salvatore Guangi, sollecitano «un lavoro di monitoraggio dell’intero territorio anche prevedendo un’apposita cabina di regia».
Mentre Catello Maresca accusa l’amministrazione Manfredi «di non aver fatto nulla. La perdita dei fondi del Pnrr, destinati ad Abc per l’ ammodernamento delle reti idrica e fognaria, è stato il colpo di grazia». Entra a gamba tesa Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio comunale: «Una parte della politica cittadina si è eccessivamente concentrata a denunciare il proliferare di attività commerciali, gazebo, sedie e tavolini, dimenticando che è la sicurezza e la tutela dell’incolumità dei cittadini la fondamentale priorità».