Premio Polidoro, a Rimini la seconda edizione. “Fortiter in re, soaviter in modo”. Espressione in latino, traduzione semplice: “Determinato nel fare, sensibile nel procedere”. Questo è stato Riccardo Polidoro, nel ricordo dell’Unione camere Penali che ha intitolato il premio all’avvocato napoletano penalista e difensore dei diritti dei detenuti, scomparso a marzo dell’anno scorso. Parole chiare, che esprimono la stima e l’affetto dei colleghi nei confronti di un uomo che, pur essendosi distinto per le sue qualità professionali, scrivono, ha «instancabilmente difeso la dignità delle persone private della libertà e il loro diritto a coltivare la speranza, dando voce e volto alle ragioni umanitarie di un “carcere possibile”».

Polidoro è stato infatti lo storico responsabile dell’Osservatorio carcere dei penalisti italiani. La giuria (Francesco Petrelli, Giovanni Melillo, Glauco Giostra, Rinaldo Romanelli, Nicola Mazzacuva, Gianpaolo Catanzariti e Giorgio Varano), appena qualche ora fa, durante l’Open Day dell’Unione Camere Penali ha assegnato il premio a Rita Bernardini: “militante di lungo corso dei Radicali, inizia e prosegue il suo percorso al fianco di Marco Pannella con un instancabile impegno totalizzante sul versante dei diritti civili e politici, in anni di grande fermento del nostro Paese, caratterizzati da battaglie civili per l’ottenimento di diritti di libertà che oggi sembrano scontati ma che all’epoca sembravano irrealizzabili”.
Redattrice di Radio Radicale e vicedirettrice fino al ’92, “Bernardini è stata deputata, dedicandosi con passione ad alcuni difficili temi della giustizia, chiedendo l’attuazione del regolamento penitenziario per le carceri”. Il 30 gennaio 2019, in udienza pubblica, ha consegnato a Papa Francesco le lettere e le firme di quasi ventimila detenuti”.