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Ascesa e caduta della star del kitsch, Tina Rispoli, dal mega matrimonio trash al lusso ostentato, alle comparsate tv, sino al carcere: “Ha una intensa capacità criminale”

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I “Rispocolomb”: rischiavano di diventare questo, rigorosamente con il cognome di lei prima di quello del “principe consorte”, proprio come degli influencer. E loro erano i componenti della coppia al secolo (e nelle carte giudiziarie) Rispoli Immacolata detta Tina, e Colombo Antonino, detto Tony.

Sarebbe andata forse avanti così per chissà quanto tempo, se il tribunale del Riesame non avesse negato per la Rispoli gli arresti domiciliari a causa di una riconosciuta “intensa capacità criminale”.

Celeberrimi sui social al tempo del loro matrimonio da star del kitsch, Tina e Tony sono andati avanti a farsi fotografare con mise improbabili ma prese subito a modello dalle tribù di camorra e diventate di culto nei quartieri a rischio. Come l’abito da sposa di lei, con velo lungo in pizzo, gonna simil-crinolina e abbondantissima scollatura, di quelle consigliate dai chirurghi plastici.

Così la signora Rispoli, vedova di Gaetano Marino, appartenente alla famiglia dei Macahan detti McKey per somiglianze con personaggi di western tv, si è fatta imitare da molte ragazze sognanti napoletane che l’hanno osannata sotto le foto instagrammate.

Per impalmarla, il già enfant-prodige palermitano Colombo (scoperto da Mario Merola), e diventato in breve tempo neomelodico di punta, indossava a sua volta una giacca di pelle nera effetto lucido con papillon, sfoggiando un fonatissimo ciuffo. Era il 28 marzo 2019.

Una storia d’amore a tutti gli effetti, quella che la coppia sempre in tiro raccontava, invitatissima alle trasmissioni tv e molto presente sui social. Tutto questo è diventato virale a partire da una tarda serata in cui piazza Plebiscito era stata occupata per mettere in scena una serenata per la futura sposa, interpretata dallo stesso Colombo che approfittò per fare anche uno spot della sua nuova canzone: “Ti aspetto all’altare”.

Sembrava una barzelletta, ma invece era una cosa seria: per quella messinscena non era stato chiesto neppure un permesso al Comune. Ma non bastava. C’era stata naturalmente anche la “promessa” (che sta ai matrimoni come alle nascite stanno il Baby Shower e la Festa di Benvenuto, che creano ulteriori occasioni di business oltre al vecchio battesimo, finito tra le feste meno trendy).

Dove poteva tenersi il party di sposi così alla moda, se non alla Sonrisa? Il “Castello” ora confiscato e reso celebre dal boss delle Cerimonie Tobia Antonio Polese, aveva ospitato solo la prima parte della “Promessa” di Tina e Tony, perché la seconda, per 2000 ospiti, si era tenuta in un locale di Sant’Antimo. Tutto a suon di paccheri al sapore di mare e torte glassate come si portavano all’epoca: la moda wedding cambia di minuto in minuto.

Ma il clou della coppia glamour-trash venne raggiunto in un’altra piazza principale di Napoli: piazza Municipio, dove Rispoli-Colombo approdarono per la celebrazione del matrimonio civile dopo una vera e propria parata con tanto di carrozza tirata da 6 cavalli (8 sono da morto), Rolls Royce, giocolieri, sbandieratori e tappeti srotolati sulla strada: tutti rigorosamente intonati all’abito bianco di quella che ha dichiarato più volte: “Sono una stella, lo sono sempre stata e lo sarò ancora”. Un candore accecante che ha accompagnato ogni fase del rituale considerato trendy dalle ragazzine che ambiscono a sposarsi e non esitano a spingere i genitori a far debiti per cifre con parecchi zeri. In certi gruppi sociali, infatti, non farlo viene ritenuto da sfigati. Ma qui non c’era bisogno di indebitarsi.

La villa di Secondigliano della coppia di sposi è detta “Colombolandia” e fa invidia a un calciatore. Ci sono stati battibecchi, come quando Tina ha mandato messaggi a Tony intimandogli di “non rinfacciarle più il suo passato”, perché è a quello che deve la sua fama di cantante e marito. La fiaba era una facciata per tenere in piedi gli affari? Amore, però con molti battibecchi: lusso trash e soldi avrebbero permesso gli eccessi sempre esibiti dalla coppia, lui “simbiotico”, come scrivono i magistrati, con la donna. Che vuol dire che era in simbiosi con questa donna forte e autoritaria: nessun margine di discussione, solo acconsentire ed eseguire.

Anche perché la disponibilità amplissima di quattrini della Rispoli – un patrimonio di beni mobili e immobili provenienti dal suo precedente matrimonio – le avrebbe dato la possibilità di fare del nuovo marito un cantante molto inserito. E grazie alle continue apparizioni tv degne di influencer del trash più dichiarato, hanno consentito la nascita di una linea di abbigliamento e di un business nel settore dei tabacchi tutt’altro che limpido.

Finché i due sono finiti in carcere l’8 settembre 2023. E ci restano adesso, come decretano nuovi atti giudiziari, motivando in maniera severa questa permanenza.

«È il capo del clan Marino delle Case Celesti», dice di Immacolata (Tina) Rispoli il verbale di dichiarazioni di un pentito ritenuto affidabile dalla Dda, Salvatore Tamburrino. Quest’accusa ha reso impossibile il ritorno in libertà per la donna. “E’ lei che comanda la piazza di spaccio di Secondigliano”, dicono le carte giudiziarie. Anche le stelle, a volte, cadono.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/02/22/news/ascesa_e_caduta_della_star_del_kitsch_tina_rispoli_dal_mega_matrimonio_trash_al_lusso_ostentato_alle_comparsate_tv_sino_-422187869/?rss

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