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Autonomia regionale, l’attacco dei sindaci della Campania: “Cristallizza i divari tra Nord e Sud”

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“L’autonomia differenziata, proposta attraverso la bozza Calderoli, non ci piace perché cristallizza i divari tra Nord e Sud così come li conosciamo dalle tante classifiche sulla qualità della vita che ogni anno certificano lo scarto tra le diverse aree del Paese”. È l’incipit del documento approvato all’unanimità dal direttivo regionale dell’Anci Campania di cui è presidente Carlo Marino, il sindaco di Caserta, che è anche coordinatore delle Anci del Sud.

Un documento forte, articolato, che prende una posizione precisa rispetto al percorso intrapreso dal ministro per gli Affari regionali e delle autonomie, Roberto Calderoli, percorso che l’Anci valuta ” con seria preoccupazione”.

” Il Sud, con questa autonomia differenziata – scrive il direttivo dell’Anci Campania – ne uscirebbe ancora più vecchio e malandato perché senza il rilancio economico e civile del Mezzogiorno non ci sarà mai un vero rilancio dell’Italia rispetto al resto dell’Europa, anzi ci sarà una questione italiana in Europa, come in gran parte già c’è”.

“Il nostro obiettivo – spiega Carlo Marino, presidente di Anci Campania – è di creare una piattaforma comune di discussione per aprire un tavolo di confronto vero con il governo nazionale e i presidenti delle Regioni, a partire da quelli del Mezzogiorno. I sindaci vogliono essere i protagonisti, partendo dalle questioni centrali – i Lep, le risorse finanziarie, la coesione del Paese che abbiamo posto al centro del nostro documento”. ” Mattarella ci esorta a essere una vera comunità che non lascia indietro i più deboli – scrive l’Anci Invece l’autonomia differenziata, per come è stata finora presentata, delinea un assetto istituzionale che minerebbe la solidarietà nazionale e renderebbe strutturale la diseguaglianza”.

La questione dei Livelli di assistenza

Il direttivo dell’Anci pone anche la questione dei Lep, i livelli essenziali di prestazione, al centro del dibattito politico sull’autonomia differenziata ” una parte restata inattuata nella riforma del Titolo V, ben 21 anni fa – scrivono ancora i sindaci – un’incuria da parte di tutti i governi che si sono succeduti, sempre giustificata col fatto che c’erano altre emergenze. Per l’Anci Campania, invece, non si può prescindere da essi perché ” i Lep rappresentano, la garanzia di parità di trattamento di tutti i cittadini ovunque essi vivano, da Nord a Sud, su una serie di aspetti essenziali della vita. Dalla salute all’istruzione, dai trasporti pubblici al governo del territorio. I divari aumenterebbero se invece dei Lep si applicasse il criterio della “spesa storica”, come hanno chiesto alcuni esponenti del governo.

Il documento termina con l’invito al ministro Calderoli a rivedere gli assi portanti della sua bozza tenendo conto dei principi fondamentali della Repubblica: solidarietà, eguaglianza, sussidiarietà, perequazione, e con la richiesta ai presidenti delle regioni del Sud di ” aprire un confronto con il governo che garantisca davvero il principio di eguaglianza tra i territori e assicuri l’unità nazionale”.

Carlo Marino, nella giornata di ieri è intervenuto anche sul congresso del Pd e si dichiarato contrario al voto online che ritiene ” sbagliato e impraticabile, le nostre modalità di partecipazione sono diverse”.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/01/07/news/autonomia_regionale_campania_sindaci_lanci_lautonomia_differenziata_cristallizza_i_divari_tra_nord_e_sud-382425557/?rss

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