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Quando nella primavera 2022 la Guardia di finanza bussò a casa sua per eseguire la perquisizione disposta dalla Procura di Napoli, il 55enne Luciano Santoro era tesoriere del Partito democratico provinciale di Taranto e tra i papabili candidati alla guida della segreteria (che aveva già guidato per un breve periodo). L’inchiesta arrivò come un fulmine a ciel sereno e ne bloccò l’ascesa politica, dopo diversi anni trascorsi al centro della scena, prima come assessore della sua città natale, Grottaglie, e poi come consigliere provinciale ionico.